«La situazione è grave. Anzi, gravissima, come mai lo è stata fino ad oggi». Così l’Associazione Sos Volterra in merito all’ospedale di Volterra, per cui nei giorni scorsi la Asl Toscana Nord Ovest ha annunciato il progetto di riqualificazione.

«Mentre viene diffusa la notizia della trasformazione della subintensiva cardiologica in una subintensiva a gestione anestesiologica – si legge in una nota dell’associazione – , l’Asl stessa chiarisce di fatto a mezzo stampa che la subintensiva cardiologica “Utic”, viene nel concreto declassata a letti di Medicina. Si, avete capito bene. I quattro posti di subintensiva cardiologica sono riassorbiti nel calderone della Medicina, con un livello di intensità di cura più alto. Ma non come subintensiva. Da un lato quindi, si perdono quattro posti esistenti, mentre dall’altro restano due (quattro posti di recovery room futuribili, che non sono, come era l’Utic, un reparto, ma un’ala del blocco operatorio, destinata al risveglio. Niente a che fare con un reparto di terapia intensiva o anche di subintensiva».

«Tutta la politica locale – prosegue la nota – , anche chi adesso si straccia le vesti e sembra colpito da “sacro furore”, ha dormito sogni tranquilli, nonostante la Direzione Generale Asl abbia chiaramente avvertito, il 17 Febbraio scorso, di cosa sarebbe accaduto, in un arco temporale relativamente breve. Non è stato quindi, come qualcuno vorrebbe far credere adesso, un “fulmine a ciel sereno”. Detto questo, non è certo il momento per recriminare. Siamo pronti e disponibili a lavorare con tutti coloro (ma per farlo, è indispensabile la chiarezza) che vogliano riportare la cardiologia a Volterra».

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