I toscani amano l’ambiente e si impegnano per perfezionare sempre più la raccolta differenziata ma producono troppi rifiuti. E’ la fotografia scattata dall’Agenzia regionale recupero risorse (Arrr) che questa mattina ha presentato i numeri della raccolta differenziata relativi al 2010.

I numeri La percentuale di RD si attesta a quota 40,06 per cento, con un incremento rispetto all’anno precedente di circa un punto e mezzo. Aumenta la produzione annua pro capite di RU, da 663 a 670 Kg per abitante, attestandosi sui valori del 2003. In diminuzione, anche se lieve (0,6 per cento), la produzione dell’indifferenziato con circa meno 10mila tonnellate per un totale pari a 1.578.302. Su base Ato, i dati non confortano. Nessuno dei tre ambiti (Costa, Centro e Sud), ha raggiunto la soglia del 45 per cento necessaria a scongiurare l’addizionale del 20 per cento rispetto alle aliquote vigenti. Il mancato raggiungimento è calcolato su base di Ato per cui Comuni virtuosi come Lucca, Siena e Prato (che hanno raggiunto rispettivamente un percentuale di RD sul totale di RU pari a 47,75, 44,99 e 44,02) risentono di pratiche meno efficienti di realtà come Grosseto (28,38), Massa Carrara (30,78) e Arezzo (33,22).

Carta e cartone al top Nei dati presentati anche la certificazione delle frazioni raccolte da cui si evince che la percentuale maggiore riguarda la raccolta di carta e cartone (32,1 per cento), quella minore di lattine (0,4 per cento). L’evoluzione di percentuale della raccolta differenziata negli anni che vanno dal 1998 al 2010, parla di un incremento pressoché costante che attesta la regione ad una percentuale totale pari a 40,06 (era 19,81 nel 1998). Ancora lontana dall’obiettivo di legge fissato al 2012 che imporrebbe il raggiungimento del 65 per cento.

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