FIRENZE – In Toscana oltre un’azienda agricola su due (53%) fa ricorso ai lavoratori stranieri soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, con contratti stagionali principalmente per il lavoro nei campi, per la gestione dell’allevamento e la pulizia degli stabili (manutenzioni).

E’ quanto rileva l’indagine conoscitiva ‘Gli immigrati e l’agricoltura nella Regione Toscana’ realizzata da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, presentata oggi nell’ambito di un convegno a Firenze.

I lavoratori stranieri nell’agricoltura toscana sono 24.000, il 42% del totale. La predisposizione ad accogliere i lavoratori stranieri appare più alta nelle aziende con un numero più elevato di anni di attività (85% di imprese con stranieri con più di 11 anni di attività, contro il 75% del totale del campione). Le aziende di grandi dimensioni sono quelle che hanno fatto o fanno più ampio ricorso alla manodopera straniera, con il 50% di imprese con stranieri che è nella fascia sopra i 21 ettari di terreno.

La ragione di una crescente richiesta di manodopera straniera, secondo l’indagine, è da ricercare nella “maggiore disponibilità e flessibilità rispetto agli italiani a lavorare all’aperto e nei giorni festivi e weekend, garantendo in questo modo risposte puntuali ai fabbisogni aziendali”.

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