pugni_in_tasca«C’è un nuovo frammento nella versione restaurata de ‘I pugni in tasca’ che a suo tempo fu tagliato per paura della censura». Così il regista Marco Bellocchio, ieri sera al cinema Stensen di Firenze, in occasione della proiezione della versione restaurata de “I pugni in tasca”, il suo film d’esordio, a 50 anni dall’uscita. Il film torna al cinema e in dvd (edizione cineteca di Bologna) a partire dal 19 ottobre, nel nuovo restauro realizzato dalla Cineteca di Bologna al laboratorio L’Immagine Ritrovata, in collaborazione con Kavac Film, con il sostegno di Giorgio Armani.

«Ci autocensurammo» «Noi si pensava che quel frammento – ha spiegato Bellocchio – che descrive il bacio tra Lou Castel e l’attrice che interpretava la sorella, potesse portare alla censura di tutto il film e quindi non si inserì. Ci autocensurammo evitando il problema. Misteriosamente quel frammento era nel trailer del film, ma nessuno se ne era accorto». Soffermandosi poi su alcuni degli aneddoti, Bellocchio ha anche raccontato che «il titolo del film nacque dopo. Inizialmente si doveva chiamare Epilessia. Al montaggio si pensò a ‘L’età verde’ e poi venne fuori ‘I pugni in tasca’, che mi convinse. Successivamente un critico francese mi fece notare che ‘I pugni in tasca’ era un verso di Rimbaud, ma io non lo sapevo». Tra gli episodi legati a Firenze il regista ha ricordato «una sala piena di giovani al cinema Alfieri per la proiezione del film. Reagirono con molto interesse».

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