Lo spettacolo della direzione artistica: la compagnia "Doppio InCanto", con Lohengrin Di Ponio e Elisa Tommasi
Lo spettacolo della direzione artistica: la compagnia “Doppio InCanto”, con Lohengrin Di Ponio e Elisa Tommasi

Lohengrin Di Ponio direttore artistico della prima edizione di Maraviglia, Festival di arte di strada che si terrà a Calenzano il 14 e 15 giugno, è prima di tutto artista e musicista. Lavora con il teatro di figura insieme ad Alessandro Gigli e con la compagnia di famiglia sta girando in lungo e in largo per presentare il nuovo spettacolo. Ma in questi ultimi mesi l’organizzazione di Maraviglia è stata al centro delle sue giornate e agenziaimpress.it lo ha incontrato per farsi raccontare il “suo” festival.

Maraviglia: oltre 40 artisti in due giorni. Quanto tempo occorre per organizzare un festival così ricco e per scegliere gli artisti?
«Ci vuole tanto tempo e tanto lavoro, il Festival è organizzato da ATC Calenzano, dal direttore tecnico Francesco Baldi e dai collaboratori. Questa prima edizione è stata realizzata anche in tempi più rapidi del necessario: quattro mesi di lavoro ma ne sarebbero serviti di più, il  desiderio di partire però era tanto che ci siamo dati da fare per essere pronti nelle date stabilite. La rosa di artisti è composta da persone già conosciute, sono artisti di livello nazionale e internazionale conosciuti nell’ambito del teatro di strada ma abbiamo raccolto anche realtà del luogo. Calenzano è il luogo dove viene fatto Maraviglia, ma Maraviglia è un grande spettacolo organizzato per Calenzano».

Quale risposta c’è stata fino ad ora da parte della cittadinanza ai preparativi della manifestazione?
«Per adesso c’è risposta positiva ed entusiasta, poi vedremo sul campo. Essendo una prima edizione è un aspetto da scoprire. Noi non vogliamo essere invasivi ma vogliamo abbracciare e farci abbracciare dai cittadini. Quello che può accadere è che le persone temano la confusione o la sporcizia ma questo fino ad ora non è accaduto, noi siamo attenti a rispettare il territorio. Prima di essere direttore artistico, io stesso sono artista. «Pulisci il posto dove sei stato a fare lo spettacolo» è l’insegnamento dato dal mio maestro che io trasmetto agli altri. E’ un segno di rispetto».

La presenza femminile delle artiste è ampia, mi riferisco specialmente all’unica street band composta da sole donne: le Girlesque. Che tipologia di musica e di spettacolo portano in strada?
«La donna ha un’energia diversa rispetto all’uomo e alla presenza femminile tengo molto. La donna ha un ruolo importante in questo momento storico proprio per l’energia che ha e per fortuna non sono uguali agli uomini, se non ci fosse la diversità femminile saremmo rovinati! La donna è madre e crea vita. La street band Girlesque è giovane e sono più di dieci ragazze a suonare i fiati. E’ una band che sta crescendo e che ha un grande potenziale. Ho voluto scrivere sul programma: ‘La potenza di un treno e l’eleganza di un cigno’ per rendere l’idea delle emozioni che le ragazze riescono a sprigionare, ma bisogna vederle e sentirle per capire a pieno la loro bravura».

Oltre agli spettacoli non dimentichiamo la presenza data ai prodotti artigianali, gastronomici e prodotti bio. Quanto spazio è riservato a questo aspetto?
«Maraviglia è un grande palcoscenico e deve essere libero per dare spazio agli spettacoli. Per questo motivo i banchi sono separati, gli artigiani hanno la loro location dove esporre così come i banchi dedicati al cibo. In questo modo la festa è completa senza però mescolare tutto in un unico spazio».

Siete stati coraggiosi ad intraprendere questa sfida in un periodo di larghe e diffuse difficoltà economiche.  
«Siamo partiti in un momento complicato e ringrazio il Comune di Calenzano perché crede nelle cose in cui crediamo anche noi. E’ sicuramente una grande sfida ma penso che ripartire e investire sulla cultura sia la strada per cambiare tutto il resto. Sono felice di aver trovato un Comune virtuoso e il valoroso aiuto dell’ATC di Calenzano. Entrambi credono nell’investimento e nella diffusione della cultura che sia a servizio dell’uomo e a servizio della crescita della vita. Per questo motivo abbiamo l’intenzione di creare un grande circuito che rilanci l’arte. Vogliamo creare una rete e ritengo che gli altri festival per noi non siano concorrenti, anzi, gli organizzatori sono amici. Mercanzia la Luna e Azzurra sono due bei festival con i quali ci deve esser collaborazione. Grazie a Maraviglia voglio rilanciare anche l’arte visiva in strada: pittori, scultori e un linguaggio artistiche che è tanto tempo che non si vede, una madonnara».

Come è ricaduta la scelta del luogo per organizzare Maraviglia?
«Io sono una persona che utilizza molto il cuore nelle scelte, mentre annusavo l’aria l’odore mi ha portato là. Ma le cose non accadono mai a caso, mi fido molto dell’istinto. E’ ovvio poi che sono stato attratto dal palcoscenico meraviglioso e unico dato dal borgo medievale».

L’ingresso prevede un piccolo costo?
«Sì, il biglietto è di 5 euro, un prezzo popolare che non vale neanche il costo di uno degli spettacoli ai quali si può assistere. Dalle 18 alle 24 sono in programma circa 18/20 spettacoli per sera».

Lohengrin Di Ponio guarda al futuro e spera che il prossimo step sia quello di ampliare il progetto di Maraviglia per creare un vero e proprio circuito dove inserire anche attività educative continuative come laboratori di musica per disabili, bambini e adulti.

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