martusciello2E’ un po’ come quegli studenti che un giorno si ritrovano sulla sedia del preside della scuola che hanno frequentato in infanzia, dopo essere anche passati nel ruolo di professori. Giovanni Martusciello ha vissuto ad Empoli tutte le fasi: giocatore, collaboratore, assistente, vice ed adesso finalmente allenatore in capo. Un percorso durato vent’ anni ma che sono serviti all’uomo nativo di Ischia, l’ennesimo partenopeo che si è trovato a meraviglia dalle parti della Valdelsa, per arrivare all’apice della scala tecnico-gerarchica. Il presidente azzurro Fabrizio Corsi lo ha scelto come prosecutore dell’idea calcistica nata da Maurizio Sarri e sviluppata da Marco Giampaolo, disegnatore di tecnica e tattica che Maccarone e compagni già conoscono molto bene, essendo stato il primo consigliere dei suoi predecessori, e idolo della curva da sempre, che lo ha eletto a beniamino, e che ne ha sposato da subito l’archetipo di nuova guida dell’Empoli.

Le regole del nuovo mister: «Competenza, conoscenza e sfruttare l’aiuto di tutti» «C’è grande emozione da parte mia perché è un qualcosa che faceva parte del più bel sogno che qualsiasi ragazzo può fare, ed ora è diventata una cosa reale e quindi la gioia, ed i sentimenti di felicità, mi pervadono – ha sottolineato Martusciello poco dopo la sua ufficialità come neo allenatore dell’Empoli- Avrei tante cose da dire ma quella più importante è che spero di riuscire a fare bene quello che mi è stato chiesto. In sede di presentazione ho detto che sono orgoglioso della vicinanza della gente, l’abbraccio di affetto che ho sempre percepito qui ad Empoli ed in questi giorni ho avuto un cazzotto pesante che mi resta addosso perchè so la responsabilità che mi è stata chiesta». Ma Martusciello è pronto per essere la guida forte ed adeguata per condurre ancora una volta gli azzurri alla salvezza? «Per essere pronti bisogna affrontare le cose, specie quelle nuove – ha aggiunto – Voglio usare competenza, conoscenza e sfruttare l’aiuto dei giocatori, della dirigenza e dell’ambiente. Voglio portare nella mia guida la filosofia calcistica con cui sono cresciuto, pronto a cambiare le mie idee in base alla squadra che avrò e alle sue esigenze – spiegato il tecnico azzurro – Sarò un allievo al Supercorso per tecnici a Coverciano ed ecco perchè nella full immersion da studente e professore, voglio capire bene tutto cio’ di cui potro’ avere a disposizione, e da lì adeguarmi. Il 4-3-1-2 credo che sarà la base, persevero’ su questa squadra, ho già sentito Maccarone, Croce ma anche Signorelli, Mario Rui e Ronaldo. Ci priveremo di giocatori fondamentali ma bisogna essere bravi a sostituirli».

Sala stampa intitolata al giornalista Antonio Bassi L’Empoli fra l’altro ha approfittato della presentazione del neo tecnico Giovanni Martusciello per inaugurare ufficialmente la denominazione della sala stampa dello stadio ‘Castellani’ al giornalista da poco scomparso, Antonio Bassi, che amava chiamare l’oggi allenatore del club toscano, ‘Il Maestro’. «Per me Antonio Bassi era un cronista obiettivo e soprattutto un uomo di spirito – ha proseguito Martusciello – La sua voglia di sdrammatizzare era fondamentale. Bello essere denominato da lui ‘Il Maestro’, una forma affettuosa e non presuntuosa nei miei confronti».

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