“Nel primo trimestre 2011, sebbene con risultati meno negativi rispetto al livello nazionale, dove l’indagine di UnionCamere ha registrato un calo complessivo di -1,9% (Sud -2,6%, Centro e Nord-Ovest circa – 2 %, Nord-Est – 0,8%), ed al livello regionale (-1,7%), anche in provincia di Grosseto si rileva, un segno meno per le imprese commerciali (-1,5%). Certamente in un contesto in cui il potere d’acquisto si riduce a causa della maggiore inflazione e della dinamica salariale in decelerazione e continuano ad essere presenti oggettivi interrogativi sulla situazione occupazionale, la politica delle famiglie nei confronti degli acquisti risulta decisamente condizionata, comprimendo, fra l’altro e non solo, anche la spesa negli esercizi specializzati alimentari . Per contro risultano più confortevoli sia le previsioni espresse sull’andamento delle vendite nel trimestre successivo, che l’orientamento nei confronti dell’evoluzione dell’attività nel medio termine. Il tutto comunque mitigato dall’attesa di segnali confrontanti sul fronte della ripresa economica ed in particolare sul rilancio dei consumi interni.” Questo, in estrema sintesi il commento del Presidente della Camera di Commercio di Grosseto Gianni Lamioni all’indagine congiunturale relativa al trimestre gennaio -marzo 2011 dei dati dell’Osservatorio regionale sul Commercio presentati nella settimana scorsa a Firenze e degli approfondimenti ed elaborazioni condotte a livello provinciale dall’ufficio studi camerale.


I numeri (Vedi file in allegato) – Nel periodo in esame, il dato dichiarato dagli imprenditori della provincia di Grosseto per il complesso delle vendite (-1,5) è il terzo nella graduatoria delle province toscane; solo Prato (-0,6%) e Pistoia (-1,1%) rilevano valori meno negativi della Maremma. La flessione delle vendite interessa sia la piccola distribuzione, 1-5 addetti, (-2,6%) che le medie strutture, 6-19 addetti ,(-1,1%), mentre la grande distribuzione, 20 e più addetti, dopo quattro trimestri di segno meno si stabilizza (0%). Dall’analisi dei dati sugli esercizi specializzati per distinta tipologia di attività, nei primi tre mesi del 2011, il volume di affari delle imprese commerciali maremmane è caratterizzato da un ulteriore e deciso contenimento delle vendite sia di prodotti alimentari (-2,6%, a fronte di -2,1% in Toscana )  che di prodotti non alimentari (-2,0% contro -2,2 in Toscana). In positivo per il terzo trimestre consecutivo, dopo la flessione dei primi due trimestri del 2010, l’andamento delle vendite di ipermercati, supermercati e grandi magazzini (+1,2% per Grosseto e 0,5% per la Toscana). Procedendo ad un esame dettagliato dello spaccato degli esercizi specializzati non alimentari, cosiddetti  no food, si rileva che il contenimento delle vendite interessa in modo particolare il settore abbigliamento ed accessori(-5,2%) che, pur di qualche decimale migliore del passato trimestre (-5,8%), risulta essere sempre preoccupante. Non rassicurante anche la performance degli esercizi di vendita prodotti per la casa ed elettrodomestici (-3,2%, anche se la diminuzione risulta meno marcata rispetto al periodo ottobre – dicembre 2010) mentre , per la prima volta dopo 12 trimestri , ritorna positivo l’andamento del settore altri prodotti non alimentari fra cui rientrano i prodotti farmaceutici, di profumeria, libri, giornali, cartoleria, (0,5% per Grosseto a fronte di -2,3% per la Toscana). Come sottolineato in passato, per alcuni settori all’effetto derivante dalla marcata contrazione dei consumi, talvolta frutto di comportamenti particolari dei consumatori dovuti anche a diversi e variegati condizionamenti psicologici, si sono probabilmente aggiunte anche conseguenze connesse allo sviluppo di altre forme di vendita (internet, grandi outlet ecc.).


Tendenze – L’andamento dei consumi si riflette, ovviamente,  anche sul  livello di scorte . In Maremma gli esercizi commerciali che ritengono adeguate le proprie giacenze ed in grado di far fronte alla domanda futura sono l’84% del campione (89% per gli imprenditori toscani intervistati); mentre il 9%  le ritiene esuberanti ed il 7% scarse. Una significativa differenza rispetto ad un anno fa quando, nello stesso periodo, ben il 19% degli imprenditori riteneva le merci in giacenza esuberanti.


Moderato ottimismo per il prossimo trimestre – Nel procedere all’analisi delle risposte del campione circa le previsioni sull’andamento delle vendite per il periodo Aprile – Giugno 2011, si rileva che i dati sembrano indicare un quadro congiunturale orientato al positivo. Le aspettative degli imprenditori grossetani per il II trimestre 2011, in considerazione, come rilevato nel commento precedente, anche dell’effetto Pasqua alta, manifestano un discreto ottimismo; infatti il saldo complessivo fra attese di incremento e decremento delle vendite è pari a 17 per la provincia di Grosseto e + 14 per la Toscana nel complesso (per il trimestre precedente era -3%) mentre oltre il 67% le considerano stabili. Indirizzando infine lo sguardo verso un periodo temporale di medio termine , un anno, il livello di fiducia nel futuro cresce, anche se moderatamente. Infatti esaminando i dati relativi alla domanda sull’orientamento delle imprese circa l’evoluzione dell’attività nei prossimi dodici mesi  si rileva che il 16% degli imprenditori grossetani prevede uno sviluppo dell’attività, l’ 80% (era il 70% nell’indagine precedente) la stabilità mentre il 4% la diminuzione; nessuno ritiene il probabile ritiro dal mercato.


Grosseto

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