ROCCASTRADA – L’abominio dei campi di sterminio pose fine alla vita di Gigliola Finzi a soli tre mesi.

I genitori, per sfuggire alle persecuzioni naziste, avevano provato a riparare a Castell’Azzara (Grosseto), prima di essere internati a Roccatederighi. Un preambolo in direzione lager.

A 80 anni dalla nascita, l’associazione “I Roccastradini nel mondo” l’avrebbe voluta ricordare con una pietra d’inciampo. Il sindaco Francesco Limatola è stato costretto a bloccare l’iniziativa, perchè l’opera era un’emulazione di quella creata (e diffusa in tutta Europa), dall’artista tedesco Gunter Demnig. Nè lo scultore, ne altre istituzioni erano state coinvolte.

Così, la bambina sarà commemorata con canti e letture nell’atrio del teatro comunale dove il blocchetto con la targa di ottone sarà conservato in suo ricordo in una teca.

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