SIENA – Sale l’appeal della Pinacoteca Nazionale di Siena con le facciate di Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla e Palazzo Buonsignori Brigidi, sedi degli uffici e delle collezioni del Museo Nazionale, terminati i lavori di restauro, adesso più belle, pulite e soprattutto sicure.

E, in uno scenario come quello dei lavori pubblici dove scadenze e programmi possono essere condizionati da variabili, la Pinacoteca Nazionale di Siena batte i tempi. Gli interventi, difatti, realizzati con finanziamenti. Budget 1 milione di euro, e su progetti della Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura, iniziati il 26 settembre 2022, si sono conclusi il 13 giugno, con un mese di anticipo rispetto alle previsioni.

A vantaggio della collettività e del miglior patrimonio pubblico a cui partecipa con le sue ricchezze «Prima di essere dei musei, i Palazzi Buonsignori Brigidi e Chigi Piccolomini alla Postierla sono degli edifici civili importanti del centro storico di Siena, patrimonio mondiale Unesco – ha detto alla presentazione Axel Hémery, direttore Pinacoteca Nazionale di Siena –. La loro manutenzione ordinaria e straordinaria è una missione essenziale del Ministero della Cultura. Lo spazio davanti alla Pinacoteca è restituito alla cittadinanza con la sua lunghissima panca di pietra».

Tutto all’insegna della continuità del percorso avviato dalla Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura. «Ha avviato e condotto i lavori – ha commentato Stefano Casciu direttore regionale Musei della Toscana -. La Pinacoteca Nazionale prima della sua istituzione Museo Autonomo apparteneva a questa articolazione territoriale. L’intervento sulle facciate da tempo era stato inserito nella programmazione, a partire dalla necessità di risolvere alcune criticità sul piano della sicurezza».

Ha lavorato bene lo staff, coordinato dall’architetto Carlo Ialafigliola che, tutti concordi Direzione e Pinacoteca, ha progettato e diretto con capacità e puntualità i lavori. «Per entrambi i Palazzi – ha spiegato – si è trattato di operazioni di restauro conservativo con azioni di ripristino e riconfigurazione degli apparati decorativi.

Nel caso di Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla si è intervenuti sulla pulitura degli intonaci e integrazione delle lacune, oltre alla sostituzione delle imposte. A Palazzo Buonsignori Brigidi, sede principale delle collezioni della Pinacoteca, i lavori hanno riguardato la pulitura e il restauro degli apparati decorativi in travertino e sulle tre tipologie di superfici in cotto. La pulitura è stata eseguita con impacchi di agenti pulenti e microsabbiatura. Si sono inoltre consolidate le merlature e bonificato il vecchio sistema di allontanamento dei volatili sostituendolo con un sistema meccanico più efficace».

Le operazioni di restauro sono state anche generose di sorprese, tanto più interessanti perché rassicuranti sullo stato di salute di queste facciate. Hanno anche dimostrato, nonostante le inevitabili conseguenze del tempo, di ben attraversare i secoli che li allontanano dalla costruzione, nel XIV quella di Palazzo Brigidi, XV Palazzo Buonsignori, XVI Palazzo Piccolomini.

«Da un’accurata analisi autoptica – ha osservato il professor Fabio Gabbrielli, Dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali Università degli Studi di Siena, è risultato che, diversamente da quanto si poteva immaginare, la facciata ha conservato in larga parte la tessitura muraria e gli elementi architettonici originali, quali trifore, portali, ferri e decorazioni».

«Altrettanto sorprendente si è rivelato lo stato di conservazione della finitura verosimilmente originaria delle superfici laterizie», ha precisato il professor Marco Giamello che, Dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’ambiente, che ha coordinato il gruppo di ricerca incaricato dell’analisi.

Efficiente l’intervento di Andrea Montemurro, referente per la complessa procedura amministrativa. I lavori sono stati eseguiti dalle imprese Sergio Salvati, Ram; altri operatori.

Il miglioramento della Pinacoteca di Siena non si ferma. Entro il 2026, si interverrà per l’adeguamento antisismico e, grazie ai fondi del PNRR, saranno eliminate le barriere architettoniche, potenziato il sistema elettrico, altro ancora, ha anticipato il direttore Hémery. «La facciata accogliente è la premessa dei lavori sul percorso espositivo che trasformeranno la Pinacoteca in un museo moderno e inclusivo. Il suo potenziale, la ricchezza del suo patrimonio saranno percepibili già dalla strada, dove l’asse San Pietro-Capitano orienterà la via dei musei di Siena».

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