FIRENZE – La Toscana, come il resto d’Italia, ha sete. Le ultime settimane di caldo torrido hanno fatto alzare il livello di guardia e, mentre si va verso la richiesta di stato di emergenza, almeno per alcuni territori più in sofferenza, tornano di urgenza in agenda lavori da programmare o interventi già avviati e mai conclusi che potrebbero, in futuro dare risposte al problema dell’approvvigionamento idrico.

Come riporta Il Tirreno “la Toscana si sta attrezzando per costruire bacini grandi nei prossimi anni. Almeno 4 o 5. Recuperando piani abbandonati, accelerando progetti avviati. Dal 2023 intende spendere oltre 80 milioni di euro in tre bacini già individuati, soprattutto fra Siena e Grosseto”. In particolare gli interventi riguarderebbero il bacino diversivo a Grosseto con una capacità di 4 milioni di mc e un costo di 7 milioni di euro, l’invaso Grecano e l’invaso del Lanzo, sempre a Grosseto, per una capacità di 12 milioni di mc e un costo di 60 milioni di euro e il bacino di Montedoglio per 68 milioni di mc di capacità e costi da definire. Infine, nel Senese, nel comune di Radicofani, la conclusione dei lavori fermi dal 1986 dell’invaso di San Piero in Campo per una capacità di 10,7 milioni di mc”.

Intanto nella giornata di ieri il presidente Eugenio Giani ha fatto il punto sulla situazione idrica della Toscana. “È cresciuto il livello di attenzione con territori che manifestano segni di siccità ben oltre i livelli medi della stagione e domani seguirà un nuovo aggiornamento”.
Al lago di Bilancino, ha aggiunto Giani “sono invasati 63 milioni di mc, 65 milioni 10 giorni fa, e a Montedoglio 59 milioni di mc. Il lago di Massaciuccoli si sta abbassando verso la soglia che prevede la riduzione parziale dei prelievi ad uso irriguo, il fiume Serchio registra forte riduzione delle portate e sono stati vietati gli attingimenti lungo l’Ombrone grossetano”.

La riunione, spiega poi Giani, ha evidenziato “la necessità di potenziare laghetti e invasi e realizzarne di nuovi pubblici e privati intervenendo in modo strutturale per ridurre la dispersione dell’acqua piovana. Analogo intervento anche sulle reti idriche per migliorare sempre di più il livello di manutenzione. Teniamo sotto monitoraggio tutta la regione e – conclude Giani – ricordiamoci sempre che l’acqua è un bene prezioso, non sprechiamola”.

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