Foto pagina Facebook Pro Loco San Casciano dei Bagni

SIENA – Ampi spazi, tanto verde, aria pulita e cibo sano. E’ la nuova lista dei desideri degli italiani, modificata radicalmente dalla pandemia da Covid 19. Una vera e propria fuga dalla città, dal caos e dallo smog per rifugiarsi nei borghi, che sta cambiando la geografia degli acquisti immobiliari. Un fenomeno che si sta verificando un po’ ovunque lungo lo Stivale, dalla Lombardia, alla Toscana passando per Puglia e Sicilia.

La nuova moda è ristrutturare vecchi casali di campagna per affitto o vendita e, complice anche la possibilità di smartworking, cambiare vita inseguendo quell’aria rarefatta, quella tranquillità e quei sapori genuini che solo i piccoli borghi sanno regalare.

L’esempio dei borghi senesi

Un desiderio che i borghi non si stanno facendo scappare. Solo negli ultimi mesi, nella provincia di Siena, sia San Casciano dei Bagni,  sia Radicondoli  hanno emesso bandi alla ricerca di nuovi residenti in cambio di contributi ai canoni di locazione e l’apertura di nuove attività.

Nel Recovery Plan 1mld per i borghi

Non solo Siena, però. E’ lo scenario nazionale ad aver cambiato visuale nei confronti dei piccoli borghi. «Nel Recovery Plan che è ancora in fase di scrittura e si completerà a breve ho chiesto risorse nuove e significative nella tutela dell’ambiente come plasmato dall’uomo. Ho chiesto di mettere risorse specifiche per la tutela di parchi e giardini, risorse consistenti per tutelare i borghi che sono abbandonati e disabitati – parlo di un 1 miliardo – per i cammini e delle risorse importanti (650 milioni) per l’edilizia rurale» ha annunciato proprio sabato il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini al webinair in diretta organizzato dal Fai dal titolo “Fondo per l’ambiente italiano: per quale ambiente?».

Il turismo del futuro guarda al piccolo

«I borghi sono un patrimonio assoluto di storia, bellezza e identità e sono in gran parte abbandonati e disabitati. Ecco potrebbero tornare e essere vissuti e diventare luoghi di lavoro e sviluppo. La gente è andata via perché non trovava lavoro, oggi con questo cambiamento incredibile che ha portato nelle nostre vite la pandemia in qualche modo ha portato a riscrivere la gerarchia dei nostri valori e dei nostri comportamenti. Poi vedremo se sarà una parentesi e tornerà tutto come prima o se invece molto cose che abbiamo imparato e riscoperto in questa pausa drammatica – i silenzi, la solitudine, il tempo – resteranno. Anche il turismo del futuro si sposterà in questa direzione».

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