Cala la quantità, ma la qualità si preannuncia eccellente. E’ la fotografia della vendemmia dei vitigni Ansonaco, conclusasi da pochi giorni all’Isola del Giglio. Come nel resto d’Italia, anche la vendemmia sull’isola  ha risentito della siccità e del gran caldo di quest’estate così le previsioni stimano un raccolto di 210 quintali di uva, un terzo in meno rispetto allo scorso anno per una produzione finale di 14mila bottiglie (contro le 20mila del 2011). Per celebrare il vino prodotto dal vitigno autoctono dell’isola ogni anno a Giglio Castello viene organizzata la “Festa dell’Uva e delle Cantine aperte” (leggi), quest’anno in programma da giovedì 27 a sabato 29 settembre. Nelle cantine sarà in tavola il vino della vendemmia 2011 definito dagli addetti ai lavori «la migliore delle annate per qualità e quantità».

Ansonaco del Giglio Prodotto dall’omonimo vitigno autoctono, l’Ansonaco è un vino dal colore ambrato carico, di elevata gradazione, sapidità, mineralità (può arrivare fino ai 16°/17°) e dal corpo robusto. Il sapore è asciutto. Viene prodotto con un 90% di uva autoctona Ansonica cui viene aggiunto fino ad un 15% di altre uve autorizzate come Biancone, Moscatello, Malvasia e Procanico. I sistemi di coltivazione sono gli stessi di duemila anni fa e la vinificazione viene effettuata senza aggiunta di stabilizzatori o filtrazioni. L’odore è caratteristico con un bouquet leggermente fruttato, sapore asciutto, morbido in bocca, dal corpo robusto e armonico.
 
 
 

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