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FIRENZE – Per l’anno scolastico che inizierà a breve, gli organici del sostegno in Toscana restano una delle principali criticità del sistema scolastico regionale.

Nonostante l’istituzione di 1.111 posti in deroga comunicata dall’Ufficio scolastico regionale a inizio agosto, la situazione continua a suscitare forte preoccupazione tra i sindacati, che denunciano un eccessivo ricorso ai supplenti e un insufficiente aumento di insegnanti di ruolo.

Il numero di studenti certificati con disabilità in Toscana ha superato quota 20 mila, passando da 18.791 a 20.553 rispetto all’anno precedente. Per far fronte all’incremento, l’Usr ha adeguato l’organico del sostegno prevedendo complessivamente 15.641 insegnanti, con un aumento rispetto ai 14.916,5 dello scorso anno. Di questi, però, solo 6.273 sono docenti di ruolo, mentre ben 9.014,1 posti sono coperti da supplenti, un dato che evidenzia la persistente precarietà nel settore.

A Firenze e provincia, gli studenti con disabilità aumentano da 4.149 a 4.465, di cui 1.938 con disabilità grave. I posti complessivamente disponibili per il sostegno sono 3.339, ma solo 1.375 rientrano nell’organico di diritto, mentre ben 1.885 sono supplenze.

Le assunzioni in ruolo in Toscana sono in crescita rispetto agli anni scorsi, con 3.097 immissioni autorizzate — più delle 2.367 dello scorso anno — ma effettivamente saranno circa 2.866 a causa del mancato completamento di alcune graduatorie relative ai concorsi Pnrr.

Tra le altre questioni aperte, i sindacati denunciano un taglio di 375 cattedre a tempo pieno giudicato eccessivo, specie in un contesto di calo demografico.

Sul fronte del personale Ata, l’Usr ha comunicato l’istituzione di 1.111 posti in deroga tra assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici; tuttavia, i sindacati ritengono insufficiente l’intervento.

In questo quadro, il ministro Giuseppe Valditara rivendica la risoluzione della questione sostegno attraverso percorsi formativi e la conferma dei precari in base al gradimento delle famiglie, ma per i sindacati occorre un impegno più deciso. “Servono continuità e più assunzioni”, ribadiscono da Flc Cgil e Cisl Scuola, evidenziando come nelle disponibilità di organico solo il 30,6% delle immissioni in ruolo sia stato concesso dal ministero, una soglia ritenuta insufficientemente ambiziosa per garantire un’offerta educativa stabile e di qualità.