«A causa dell’incertezza del quadro di riferimento nazionale, la riforma delle autonomie locali toscane proseguirà il suo percorso legislativo senza le norme sulla cooperazione istituzionale delle Province», così ha approvato all’unanimità la commissione affari istituzionali del Consiglio regionale, presieduta da Marco Manneschi (Idv), che si è riunita questa mattina, alla presenza  dell’assessore Riccardo Nencini.

Province soppresse, anzi no La norma sulla soppressione delle province era uno dei tanti provvedimenti presi dal governo Berlusconi nel corso dell’estate. A settembre la Presidenza del Consiglio aveva trasmesso al Parlamento il disegno di legge costituzionale per la soppressione delle amministrazioni provinciali e l’assegnazione alle Regioni di competenze di area vasta. Poi la crisi del Governo ha evidentemente reso incerto l’iter parlamentare e spinto la commissione regionale a togliere dalla proposta originaria della giunta, presentata a luglio, tutta la parte relativa agli accordi di coordinamento, alle conferenze di area vasta, alla cooperazione amministrativa e territoriale. Prosegue invece a ritmi serrati l’esame delle altre parti della riforma, in particolare della normativa sulle unioni dei comuni, con una nuova riunione della commissione convocata per giovedì prossimo.

Riordino istituzionale e maggiore efficienza «Vorremmo che la legge venisse approvata dal Consiglio entro novembre – ha sottolineato il presidente Manneschi. L’obiettivo è attuare un vero riordino istituzionale, con un miglioramento dell’efficienza ed una maggiore capacità di risposta alle esigenze dei cittadini».

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