empogolLa terza volta è quella buona: l’Empoi finalmente porta a casa i suoi primi tre punti stagionali battendo in casa, nel posticipo di campionato disputatosi ieri al ‘Castellani’, i rivali diretti alla salvezza del Crotone. Davanti anche al tifoso d.o.c. Totò Di Natale e al tecnico del Sassuolo, Eusebio Di Francesco, Croce e compagni si regalano il primo «hurrà» faticando però oltremisura e dando ancora larghi segnali di discontinuità nel gioco.

Empoli-Crotone 2-1 Il primo tempo ha visto un approccio migliore rispetto alle due partite di inizio stagione da parte dell’Empoli con una mentalità se non più offensiva almeno leggermente più equilibrata. È Maccarone a farsi trascinatore per i compagni con prima il mancato aggancio del capitano al 4′ su cross di Zambelli e poi una conclusione 7 minuti più tardi che costringe la parata a terra di Cordaz. La tattica del Crotone è chiara: primo non prenderlo e poi cercare le ripartenze. Solo che Falcinelli e Palladino hanno le polveri bagnate e così serve un episodio per sbloccare la partita: 30′ uscita per infortunio di Rosi e subentro al suo posto di Sampirisi ma mancata riorganizzazione difensiva dei calabresi che su un calcio d’angolo battuto da Pasqual si dimenticano di Bellusci che trova di testa la sua prima rete dopo 104 presenze in serie A. Peccato per gli azzurri che che esattamente allo scoccare del 2′ di recupero della prima frazione lo stesso Sampirisi si infili fra le maglie dei padroni di casa e di testa, su cross di Rohden, batta Skorupski. Addirittura il Crotone sfiora il colpo del k.o. al 49′ quando Palladino fallisce un rigore in movimento da dentro l’area, con nella più classica delle leggi del calcio che porta al 55′ Costa a raddoppiare su punizione da destra di Pasqual. In evidenza in termini altamente negativi la prestazione di Saponara apparso scialbo, involuto ed in piena crisi tecnica e mentale, quasi un corpo avulso rispetto al resto della rosa guidata da Giovanni Martusciello; buono invece l’esordio nel ruolo di regista dell’ultimo acquisto in ordine crologico del club azzurro, Josè Mauri, già impadronitosi delle manovre di comando dell’Empoli. Le speranze degli ospiti si infrangono a 10′ dalla fine quando Dussenne, già ammonito, si fa espellere per un fallo su Pucciarelli, di fatto costringendo i suoi compagni a doversi difendere più che cercare il gol del pareggio. Regalo finale di Giovanni Martusciello per Alberto Gilardino che entrando all’85’ colleziona la sua cinquecentesima presenza in serie A come Ciro Ferrara, tredicesimo come numero di gettoni nel massimo campionato.

martuscelloIl commento «L’imperativo non era vincere, era offrire una prestazione importante come poi alla fine i giocatori hanno offerto – ha raccontato a fine partita il tecnico Martusciello – La conseguenza poi è stata la vittoria e tanto di guadagnato. Noi se ci si mette dentro la pressione di vincere per forza, non le vinciamo le partite. Questa è una cosa che bisogna capirla tutti. L’ambiente oggi è stato straordinario perchè la spinta forte l’ho sentita, anche continuativa, e nei momenti un po’ di difficoltà, i tifosi ci hanno dato una grossa mano. È quello che mi aspetto dal popolo empolese, è quello che hanno garantito nei vent’anni che sono qui e continueranno a farlo ed i miei ragazzi possono solo prendere questo amore che ci circonda e farne beneficio. I gol su palla inattiva? Fa sempre piacere fare gol, in qualsiasi maniera. Subire una rete alla fine del primo tempo, dopo una prima frazione di quella portata, ti poteva tagliare le gambe-ha aggiunto l’allenatore dell’Empoli- I giocatori sono stati bravi perchè a quell’ingiustizia subita ci hanno messo dentro la giusta preoccupazione perchè siamo entrati più contratti e paurosi forse nella ripresa, però è stata una questione di due-tre minuti, poi hanno ripreso l’inerzia della gara. Siamo stati fantastici su alcune letture, dispiace per il gol preso perchè per come difendiamo noi è una rete evitabilissima ma ora lo dovrò rivedere per andare a puntualizzare su alcuni principi. Mi godo questa mia prima vittoria in serie A a livello personale, bella, importante, che non cambia il nostro cammino ma che sicuramente può darci la carica giusta per il proseguo della stagione».

 

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