Francesco Menichetti 2
Franco Menichetti, direttore dell’unità operativa malattie infettive di Pisa

Il batterio della meningite corre sulla Firenze-Pisa, sbarcato da una nave da crociera attraccata a Livorno.  O almeno così sembra osservando l’evoluzione dei casi in quest’area. L’ultimo in ordine di tempo è quello che ha colpito una donna di 58anni di Santa Croce sull’Arno. Ma prima di lei, il sedicesimo caso provocato da meningococco C, ci sono stati il 27enne di Montelupo Fiorentino  ricoverato il giorno di Pasqua e due delle quattro vittime del 2016: un uomo di 75 anni  di San Miniato e un 58enne di Fucecchio.  E così torna con forza l’ipotesi del batterio sbarcato da una nave da crociera nel 2012, ipotesi che molti esperti scartano per la lontananza temporale rispetto alla diffusione dei casi. A sostenerla in un’intervista rilasciata al quotidiano La Nazione Franco Menichetti, direttore dell’unità operativa malattie infettive di Pisa. «Oltre il 50% dei casi di infezione da meningite menigococcia C nel 2015 in Italia sono documentati in Toscana – spiega Menichetti – Un’evidente anomalia». Secondo il direttore dell’unità operativa malattie infettive di Pisa una delle cause  potrebbe essere «lo sbarco di croceristi a Livorno: nell’ottobre 2012 furono colpiti 4 membri dell’equipaggio di una nave. Erano tre stranieri e un italiano».

nave_crocieraLa nave infetta La nave in questione era attraccata al porto di Livorno il 7 ottobre 2012 e i 2200 passeggeri erano stati fatti sbarcare dopo che erano stati accertati i 4 casi di meningite tra i membri dell’equipaggio.  La nave, arrivata da Napoli, aveva concluso a Livorno la crociera in attesa di ripartire e imbarcare i nuovi passeggeri per una nuova crociera con destinazione Villefranche in Francia. Dopo che le persone colpite erano state ricoverate in ospedale la nave era ripartita con il nullaosta della Sanità marittima. Dopo questo episodio in Toscana si sono registrati 12 casi di meningite nel 2013, 16 casi nel 2014, 32 nel 2015 con 7 decessi. In questi primi tre mesi del 2016 sono già 18 i casi di meningite (16 di tipo C) e 4 i decessi.  Un picco che preoccupa e non poco.

«E’ fondamentale vaccinarsi» Secondo Menichetti ci sarebbe anche una spiegazione scientifica sul perché la malattia sarebbe esplosa a distanza di tre-quattro anni da quell’emergenza: «La circolazione del meningococco è cresciuta in modo consistente trasmettendosi di gola in gola fino ad arrivare ad un livello di saturazione, concentrandosi poi lungo la Valle dell’Arno che corrisponde a quella maggiormente popolata». Un’emergenza per cui secondo Menichetti esiste solo una soluzione: «E’ fondamentale vaccinarsi. L’adesione alla campagna è a singhiozzo e la popolazione continua a non essere protetta: questo è un batterio più aggressivo del solito».

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