SIENA – «In questo momento c’è un silenzio assordante da parte della regione Toscana sulla situazione del personale sanitario delle nostre aziende. Come Cisl siamo molto preoccupati e per questo non ci limiteremo a scrivere solamente. Siamo disponibili al confronto, preventivo, sempre portando al tavolo idee e contribuendo a trovare le soluzioni più adeguate». Così in una nota Riccardo Pucci, segretario di Cisl Fp Siena in merito all’attuale situazione del personale sanitario toscano.

«Soprattutto dopo un periodo dove il personale sanitario è stato sottoposto ad uno stress senza precedenti causa pandemia e causa malgestione e carenza – sottolinea Pucci – Il punto importante è proprio questo. Si parla di numeri in eccesso del dopo pandemia, ma nessuno vuol vedere, tranne noi della Cisl, che prima della tragedia sanitaria in regione Toscana mancavano oltre 1500 infermieri. I dati parlano chiaro, la pandemia, con tutti i servizi aggiuntivi messi a disposizione per il cittadino, sono stati coperti da solo 450 infermieri in più. Questa casistica verrà valutata anche per gli altri profili professionali. Adesso la Regione cosa fa? Aspetta di vedere cosa succede razionalizzando i servizi a scapito dei cittadini e dei colleghi che fino a poco tempo fa venivano chiamati eroi? Non bastano i libri con le foto che aziende hanno predisposto e pubblicato per fare onore ai colleghi e le visite guidate presso i presidi ospedalieri. Servono fatti. Adesso il sistema è in crisi. In attesa delle risorse del PNRR, che dovrebbero arrivare e che per il momento non sappiamo bene come verranno destinate, le aziende che hanno inviato i fabbisogni di personale necessario per il prossimo autunno aspettano ancora il via libera dalla regione. Abbiamo una graduatoria dove già sono state inviate oltre seicento manifestazione d’interesse, ma ad oggi tutto fermo. Problemi di bilancio? I dati presentati i sono discordanti da quelli reali. Noi abbiamo i dati reali con i conti annuali inviato dalle singole aziende alla Regione. Regione che ancora non si è mossa obbligando a stabilizzare quei colleghi che da mesi hanno presentato la domanda tramite bando e a cui ad oggi nessuno, ripeto nessuno, ha comunicato nulla. Alcune aziende hanno interrotto i tempi determinati, personale interno quindi con zero spese, non rinnovandoli poi a scadenza, ma senza assumere nessuno. Oppure lasciare la figura degli autisti soccorritori, sono 19 in tutta la regione, in balia delle onde senza dargli un futuro. Il personale – conclude Pucci – non può essere sfruttato, strizzato, ancora come nei mesi scorsi».

 

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