FIRENZE – Il segno meno è marcato. In 10 anni in Italia sono scomparse 130 mila imprese under 35. Un decremento che ha portato il totale odierno all’8,7%.

“Non c’è futuro senza un ambiente favorevole alle nuove generazioni. Occorre rendere più facile ai giovani imprenditori trasformare le idee in realtà produttive: garantire la libertà di iniziativa economica è un valore costituzionalmente tutelato”, ha affermato Andrea Prete, presidente di Unioncamere, intervenendo alla Conferenza nazionale delle Camere di commercio “Progettare il domani con coraggio”, in corso a Firenze.

“Su questi punti il sistema camerale può e intende fare molto – ha aggiunto Prete -, per aiutare i giovani a mettersi in proprio, orientandoli già durante il percorso scolastico e aiutandoli poi a mettere in pratica i loro progetti”. Una linea sostenuta anche da Eugenio Giani: “In una fase di così profonda trasformazione in cui la rivoluzione digitale, le Camere di commercio possono essere quella voce esponenziale per i lavori che si trasformano, per l’impresa che vive il dinamismo del suo sviluppo e della sua crescita”.

Chi guarda al bicchiere mezzo pieno, sul piano lavorativo, è il ministro Adolfo Urso: “Sono stati creati in questi mesi più posti di lavoro in Italia che in Francia e In Germania. Anche questi dati ci confermano che il nostro sistema produttivo è più resiliente, più capace di adattarsi e quindi di reagire alle grandi crisi che abbiamo subito, in Italia più che altrove”.

Una tendenza che per il rappresentante del governo non è stata arrestata neppure da pandemia e caro-energia: “Le nostre imprese hanno reagito, hanno conquistato nuovi mercati, hanno aumentato produzione e occupazione più delle altre imprese europee, il che vuol dire che possiamo vincere la sfida”.

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