FIRENZE – Più del caldo la minaccia per le colture è la mancanza d’acqua. L’allarme proviene da Confagricoltura Toscana.

“Le colture estive, come i pomodori ad esempio, hanno bisogno del caldo ma soprattutto dell’acqua; per i girasoli, poi, ha piovuto abbastanza. Il vero nodo sono gli invasi a cui le aziende possono fare affidamento per irrigare le colture – ha affermato il presidente Marco Neri -. Per risolvere il problema siccità in modo strutturale è necessario fare grandi invasi e snellire la burocrazia”.

La soluzione quindi passa da politiche mirate per evitare le situazioni emergenziali. “Il problema è sempre a monte e riguarda l’accumulo di acqua in previsione dell’estate – ha sottolineato ancora Neri -. I grandi invasi, come insegna il caso di Bilancino, sono l’unica soluzione di sistema. Allo stesso tempo serve tutto un reticolo di piccoli invasi aziendali. Le aziende vorrebbero anche dotarsi di strutture del genere o usufruire di strutture già esistenti, ma vengono stoppate da tante norme e vincoli e dagli alti costi della progettazione. Il problema della siccità sarà una costante dei prossimi anni se non interveniamo subito. La Regione si è mossa predisponendo un piano dettagliato, adesso servono risorse adeguate da parte del Governo. Il problema non è più rinviabile”.

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