L’epopea del Reggimento Savoia Cavalleria nella steppa russa durante la Seconda guerra mondiale. A raccontarla attraverso Albino – cavallo maremmano che prese parte alla carica di Isbuscenskij il 24 agosto 1942, tradizionalmente conosciuta come l’ultima carica di cavalleria – il giornalista Michele Taddei nel libro ‘Steppa Bianca’ (edito da Cantagalli, 216 pagine, 17 euro).

Di Albino, ferito in battaglia, sopravvissuto nella ritirata, si persero le tracce fino a quando, a guerra ormai conclusa, venne fortunosamente ritrovato e riconsegnato al suo Reggimento.

Il volume, in uscita oggi, prova a risolvere il giallo della sua scomparsa, ma soprattutto rende omaggio ai soldati caduti, all’antica tradizione cavalleresca e alle migliaia di cavalli sacrificati in nome della guerra. Un giallo, quello del cavallo maremmano, che appassionò gli italiani nel Dopoguerra, e che richiama alla mente la trama di ‘War Horse’, da cui Steven Spielberg ha tratto l’omonimo film. Con la differenza che quello che nel libro viene narrato è tutto autentico.

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