La danza per raccontare un’indagine sul tema dell’età/identità con Silvia Battaglio, nella la rassegna ‘Leggieri d’Inverno’ edizione numero diciassette. Sabato 23 marzo alle 21,00 a San Gimignano (Siena), nella galleria d’arte moderna e contemporanea ‘Raffaele De Grada’, va in scena lo spettacolo ‘Lolita’. Regia, interpretazione, coreografie e drammaturgia di Silvia Battaglio. Liberamente ispirato a “Lolita” di Vladimir Nabokov con la consulenza artistica di Julia Varley.

Lolita sperimenta e interroga gli adulti nel tentativo di intercettare le traiettorie del possibile, attraversa la delusione e lo stupore, la purezza e il peccato, nel suo viaggio intimo tra adolescenza e maturità. Lolita intreccia i fili della memoria, poi trema, ride e sospira quando nel bosco della sua infanzia incontra il signor Humbert, l’uomo nero delle favole, mezzo uomo e mezzo lupo che per timore di invecchiare sottrae il tempo a una bambina innocente come cappuccetto rosso ma crudele come un dèmone. Lolita scavalca il tempo, lo perde, e infine cerca di trattenerlo, tra smarrimento e gioco, come un equilibrista sfida un mondo luminoso ma pieno di insidie, nel tentativo di collocare se stessa fino ai confini incerti di una realtà in trasformazione destinata a mutare i suoi valori etici, a mettere in discussione certezze apparentemente innegabili come il diritto alla propria infanzia. Lolita è una donna-bambina, crudele, dolce ed enigmatica che provoca gli adulti, cercando in loro riferimenti e risposte ma, allo stesso tempo come ogni adolescente, rivendicando fortemente il diritto a una libertà di cui non conosce ancora i limiti, Lolita è sola perché nessun adulto la ama per quello che è. E allora finge di essere un’altra nel gioco perverso del teatro della vita, ora con ingenuità ora con astuzia, Lolita proietta il suo corpo in quella dimensione ambigua e metamorfica in cui amore e crudeltà convivono nello stesso istante penetrando nei sentimenti più profondi dell’essere e nelle sue incongruenze, attraversandoli con passione, amarezza, fino all’ironia.

 

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