Consumi in calo, pochi risparmi, difficoltà a pagare il mutuo e tante rinunce. Il 2012 si prospetta ancora molto negativo per le famiglie italiane e la luce in fondo al tunnel sembra ancora molto lontana. A dirlo sono i dati diffusi dal Centro Studi della Confcommercio Pisa  raccolti in collaborazione con il Censis.

I numeri della crisi Si prevede anche per quest’anno una vera e propria ecatombe dei consumi, che caleranno del2,7%, facendo registrare una delle peggiori performance dal dopoguerra ad oggi mentre lapressione fiscale per i contribuenti in regola ha raggiunto il 55% e negli anni 2011-2014 gli aumenti dell'Iva bruceranno 38 miliardi di euro di consumi. In particolare il 74,5% delle famiglie ha dichiarato di avere incrementato le proprie spese per carburanti ed un ulteriore 70% lamenta maggiori spese per le utenze domestiche. E’ sempre più diffusa la sensazione di un incremento dei prezzi delle spese obbligate, che spinge in alto la spesa delle famiglie, riducendo in realtà il reddito disponibile.

Risparmi al lumicino Solo un misero 9,8% delle famiglie è riuscito a risparmiare nel corso degli ultimi sei mesi, una parte delle entrate familiari; era il 28% a metà del 2011. Si diffonde sempre di più la sensazione di spendere tutto o quasi tutto ciò che si guadagna: è di questa opinione quasi l’80% delle famiglie contattate ed era il 53% a metà del 2011. L’87% delle famiglie contattate ha riorganizzato le spese alimentari optando sempre più frequentemente per le offerte speciali e per prodotti meno costosi, il 78% riduce pranzi e cene fuori casa, il 63% ha ridotto gli spostamenti in auto o scooter per cercare di risparmiare sul consumo di benzina, il 40% ha rinunciato alle spese per abbigliamento e calzature. In questo contesto, le previsioni di spesa delle famiglie sono ridotte al minimo: non più del 3% degli intervistati prevede di effettuare a breve l’acquisto di un elettrodomestico, o l’acquisto di nuovi mobili per la casa, mentre la percentuale sale al 5% per interventi di ristrutturazione dell’abitazione. Tale quota è la più bassa registrata negli ultimi anni. Molte sono, viceversa, le famiglie che per il momento procrastinano spese che erano in programma fino a poche settimane fa: così il 40,6% del campione ha rinunciato ad abbigliamento/calzature, il 37,5% a viaggi, il 28,8% a cinema, palestra e libri.I numeri della crisi si sostanziano ulteriormente con il dato in cui775.000 famiglie italiane sono in difficoltà a pagare il mutuo, altre 675.000 a dare sostegno a familiari disoccupati, 400.000 famiglie in difficoltà a dare sostengo a familiari non autosufficiente.

Gli italiani hanno perso l’ottimismo Infine, il clima di fiducia risulta, nei primi mesi dell’anno, ulteriormente deteriorato rispetto a quanto si rilevava a metà del 2011, in una fase già di diffuso scoraggiamento tra le famiglie italiane: diminuiscono di 5 punti percentuali le famiglie che guardano con ottimismo il futuro ed aumentano di 6 punti le famiglie pessimiste La quota di ottimisti è la più bassa degli ultimi tre anni. Molto diffusa, inoltre è l’idea che le misure più recenti varate dal Governo abbiano un effetto depressivo sulla capacità di spesa delle famiglie:il 61% degli intervistati ritiene che nel 2012 starà peggio rispetto al 2011, appena il 20% ritiene che disporrà di meno denaro a causa del maggiore livello di tassazione, ma che i sacrifici saranno utili al Paese ed il 19% ha indicato che non migliorerà né peggiorerà rispetto a prima.

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