FIRENZE – Ammonta ad un totale di 81.866 euro il finanziamento concesso dalla Regione a tredici comuni fiorentini per finanziare i progetti che hanno elaborato per contrastare il fenomeno del cyberbullismo. Sono i Comuni di Fucecchio, Figline Incisa Valdarno e Pontassieve, ai quali vanno 8.500 euro ciascuno. Campi Bisenzio potrà contare su 7.735 euro.

È pari a 5.000 euro il finanziamento destinato ai Comuni di Borgo San Lorenzo, Rignano sull’Arno, Barberino di Mugello, San Casciano in Val di Pesa e Scarperia e San Piero.
Palazzuolo sul Senio ottiene 3.700 euro, Marradi 2.800 e Firenzuola 2.131,36.
Infine la Regione ha concesso alla Città metropolitana di Firenze un finanziamento pari a 15.000 euro.

Il cyberbullismo è una particolare forma di comportamento aggressivo simile al bullismo ma è attuato esclusivamente attraverso l’uso di dispositivi elettronici mobili utilizzando alcune applicazioni, in particolare i social media.
Secondo l’Istat in Italia circa il 22% degli episodi di bullismo si sviluppa attraverso il cyberbullismo.

Per il Ministero della salute degli undicenni risultano vittime di ciberbullismo il 17.2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine.
I finanziamenti concessi dalla Regione agli Enti locali vanno dai circa 2.000 euro destinati ai Comuni con un minor numero di abitanti ai 15.000 che andranno invece alla Città metropolitana di Firenze. Cifre più alte rispetto alla media spettano anche ai Comuni capoluogo come Grosseto (8.400 euro) e Prato (12.000 euro) e alla Provincia di Arezzo (7.525).

L’importo totale dei progetti prevede anche una quota variabile di cofinanziamento a carico degli enti locali beneficiari della quota regionale, che verrà erogata in due tranche, una relativa all’anno in corso, l’altra a valere sul bilancio 2024.

Articolo precedenteMps, Giorgetti e l’uscita dello Stato: “Privatizzazione nel 2024? Sì”
Articolo successivoFimer, la visita dell’arcivescovo di Arezzo: “Di fronte snodo delicato”