FIRENZE – “Dobbiamo creare le condizioni affinché quello che noi comunichiamo come danni sia credibile, per questo serve essere sobri e contenuti”.

Il monito del presidente regionale Eugenio Giani riguarda la conta dei danni. “Vedo che nei singoli Comuni sta scattando il meccanismo di evidenziare in modo molto forte i danni che hanno avuto”, ha affermato il governatore. “Noi – ha aggiunto, accompagnato dal governatore pugliese Michele Emiliano – dobbiamo chiaramente chiedere alle autorità di governo e alle autorità statali i rimborsi ma dobbiamo chiederli con il senso di responsabilità perché altrimenti non siamo credibili. Quindi io non voglio mettermi a fare la gara della conta dei danni”.

Per il presidente della Toscana, “i danni sono molti ma noi li identifichiamo quando siamo in grado di dirli e non quando si sparano delle cifre senza avere fino in fondo la vera ed autentica conoscenza di quello che accade. Certo, i danni pubblici sono tanti ma sono tantissimi anche i danni privati e degli imprenditori che sono l’anima del Made in Tuscany”.

Il presidente si è poi soffermato sull’incarico di commissario per la ricostruzione. “Penso a lavorare – ha spiegato Giani, parlando dell’ipotesi Francesco Paolo Figliuolo -, non mi metto a giocare sui nomi, sulla politica. Io non voglio vivere un clima per usare un latinismo (dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur ndr), in cui a Roma si chiacchiera e a Sagunto si lotta. Io sono a Sagunto a lottare, quello che accade dove si pensa solo a chiacchierare non mi riguarda”.

Possibilità affrontata anche dallo stesso generale. “Non lo so, io sono un servitore dello Stato, in questo momento già abbiamo dei comuni della Toscana, questa sarà una decisione del Governo”.

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