SIENA – ‘Memento’ al Teatro dei Rinnovati, venerdì 27 gennaio, è la danza che interpreta il non evento, l’attesa per ciò che non accade, la felicità che diventa ansia. ‘Memento’, cioè ‘ricordati’, coreografia Nyko Piscopo, musica Arvo Pärt, racconta l’universale che diventa particolare.

«La successione di tensione e calma apparente coinvolge ogni aspetto della messa in scena – racconta il regista Piscopo –. Le luci si appoggiano sui performer come macchie che improvvisamente appaiono e svaniscono. La dinamica scenografica, rievocando quei luoghi sospesi tra il terreno e l’ultraterreno come il complesso monolitico di Stonehenge, aumenta il senso di incertezza e di disequilibrio interiore. La partitura musicale aiuta a creare questo effetto di sospensione e ripartenza costante».

Come nel capolavoro beckettiano, ‘Aspettando Godot’, la tensione è creata dal susseguirsi di speranze che non trovano la loro realizzazione. Accade anche nella vita: ogni momento è l’attesa di qualcosa di definitivo che poi, quando crediamo di averlo ottenuto, si rivela sempre frammentato e soggettivo.

In scena Nicolas Grimaldi Capitello, Eleonora Greco, Leopoldo Guadagno, Francesco Russo. «Ai performer è chiesto di rinunciare alle caratteristiche intrinseche legate al loro genere, o agli stereotipi. Lo sguardo diventa fisso, le espressioni facciali limitate e la loro mimica fluida solo rispetto alla sensibilità scenica e all’emotività», continua Piscopo.

I performer vivono l’attesa e, nella ricerca di una risposta definitiva, divina e non, cercano conforto l’uno dall’altro: si sfidano, oppure, come un coro, tendono tutti verso la stessa ricerca. Alla fine, la meta del loro viaggio si concretizza nel ricordo di questi rapporti e delle sensazioni che hanno percepito, rendendo il percorso un momento rituale, un atto sacro, e quindi eterno. Inizio spettacolo alle 21; si eplica il 28 e, alle 17, il 29 gennaio (www.teatrodisiena.it)

 

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