Il punk e l’hardcore dei canadesi Metz, il rock dei quattro ragazzi dell’Ohio Cloud Nothings e l’hard rock degli austrialiani Wolfmother capitanati da Andrew Stockdale. Il Lars Rock Fest di Chiusi (Si) a otto anni dalla nascita, cala i suoi assi per un’edizione, quella che prenderà il via il 5 luglio (giardini pubblici Chiusi Scalo), pronta ancora una volta a stupire. Line up da brividi per gli amanti del rock per un dei festival, ad ingresso interamente gratuito e dodici concerti complessivi, che negli ultimi dieci anni ha saputo ritagliarsi pubblico e riconoscimenti nazionali e internazionali. Un lavoro partito da lontano grazie al gruppo Effetti Colaterali e che, anno dopo anno, ha fatto crescere nella qualità del progetto artistico ma anche dell’offerta un festival che oggi cammina a testa alta ed è riconosciuto come una delle migliori esperienze emergenti a livello nazionale dagli addetti ai lavori.

«Nove anni fa avemmo un’intuizione e lanciammo il cuore oltre l’ostacolo – ha detto Giannetto Marchettini tra i fondatori del Festival e membro della Fondazione Orizzonti presentando l’edizione 2019 – oggi, con coraggio, rivendichiamo un festival con una forte tendenza internazionale che è espressione del rock moderno. Dodici pungi nello stomaco che sono l’essenza del rock». «Un progetto che va oltre il livello artistico e che coinvolge 120 persone di staff. Un festival che non è solo di appassionati ma che rappresenta un’intera comunità» ha aggiunto il Sindaco di Chiusi Juri Bettollini.

Ad aprire lo show sarà l’incendiario power trio canadese Metz che arriverà a Chiusi venerdì 5 luglio per la sua unica data italiana. Famosi per i loro live esplosivi senza esclusione di colpi, con soli tre album sulla mitica Sub Pop di Seattle e gli incredibili consensi di pubblico e critica, i Metz sono considerati una delle migliori formazioni in circolazioni quando si parla di alternative rock e punk-hardcore.

Sabato 6 luglio saliranno sul palco i Cloud Nothings da Cleveland che arrivano in Italia per presentare l’ultimo lavoro “Last Building Burning”, un album che ha confermato il quartetto come una delle band rock and roll più interessanti e significative dell’ultima decade. Registrato in soli otto giorni nello studio texano Sonic Ranch con il produttore Randall Dunn (Sunn O, Wolves In The Throne Room, Boris). Chiusura domenica 7 luglio con i Wolfmother. Attivi dai primi anni 2000 e capitanati da Andrew Stockdale, i Wolfmother pubblicano nel 2005 il loro album di debutto, dal titolo omonimo Wolfmother, e con quello guadagnano un disco d’oro negli Stati Uniti, tre dichi di platino in Australia e l’appellativo di Miglior album dell’anno nel suo genere da parte di Rolling Stone USA. La band si ispira a grandi gruppi hard rock ed heavy metal come Led Zeppelin, AC/DC ed Aerosmith ed è riuscita nel tempo ad ottenere un ampio seguito globale; a circa dieci anni dal suo primo album, pubblica Victorious. I Wolfmother vantano numerose esibizioni in tutto il mondo e partecipazioni a festival di portata internazionale come il Coachella, il Lollapalooza e il Reading e Leeds.

Ma il Lars Rock Fest è anche tanto altro, prima di tutto un festival plastic-free e attento all’ambiente. Tutti i giorni, dalle 17 in poi apertura dello street market, del mercatino del disco vinile, della fiera dell’editoria indipendente, ma anche della birreria, del ristorante e del pub. Mostre, live painting-driwing, laboratori per bambini, presentazione di libri e graphic novels, letture ecologiche, yoga e tanto nei giardini pubblici di Chiusi Scalo, da poco raggiungibile anche con il Frecciarossa.

Articolo precedenteIl lieto fine. Colpita da embolia polmonare durante cesareo, salvata
Articolo successivoManutenzione programmata. Tecnici di Acquedotto del Fiora al lavoro, stop erogazione acqua