SIENA – Gil Shaham, fra i violinisti della sua generazione più apprezzati nel mondo, protagonista venerdì 13 gennaio al Teatro dei Rozzi del concerto che inaugura il cartellone 2023 della Micat in Vertice, la stagione concertistica n. 100 dell’Accademia Musicale Chigiana.

Un ‘a solo’ in cui il celebre solista, insieme al suo inseparabile Stradivari Comtesse de Polignac del 1699, si conferma ancora, con un programma che incrocia Bach e i compositori contemporanei, «un virtuoso e un musicista di profonda sincerità», come lo definisce il New York Times.

La vita artistica di Shaham racconta il percorso eccezionale di un interprete fra i più ispirati del panorama internazionale. Solista ad appena dieci anni con la Jerusalem Symphony, a undici si è esibito con la Israel Philharmonic, l’orchestra più importante d’Israele, con la direzione di Zubin Mehta. Nel 1982, dodicenne, è stato ammesso alla Juilliard School di New York, dove ha studiato con Dorothy Delay, il cui apporto è stato fondamentale per la sua crescita artistica. Il resto aggiunge altre pagine agli annali della musica. Vincitore di un Grammy Award e nominato Strumentista dell’anno da Musical America, Shaham è acclamato come solista con le compagini più prestigiose, dalla New York Philharmonic ai Berliner Philharmoniker, alla Filarmonica della Scala, e poi le altre. Protagonista di un’incisione di riferimento delle Partite e Sonate per violino solo di Bach, cuore pulsante del suo concerto alla Micat in Vertice, Shaham continua ad esplorare la produzione per il suo strumento, regalando suggestive sorprese.

Come quelle che aspetta il pubblico della Chigiana con il violinista americano che intreccerà opere di Bach e di compositori contemporanei. Ouverture con la Sonata n. 2 in la min. per violino BWV 1003 e la Partita n. 2 in re min. per violino BWV 1004: testimoniano l’arte bachiana di moltipllcare polifonicamente le possibilità ‘monodiche’ del violino, espandendole fino ai limiti di uno strumentalismo quasi astratto. Il concerto continua con Isolation Rag, scritta per Gil Shaham da Scott Wheeler durante la pandemia. «Con Graceful Ghost in mente – ha detto Scott Wheeler -, ho scritto il mio Isolation Rag per violino non accompagnato. Include una breve citazione dal primo movimento del concerto di Mendelssohn, poi un frammento dell’ultimo movimento di quel concerto, seguito da un po’ dell’ultimo movimento del concerto di Brahms».

Ed ancora, musica contemporanea: Anger Management di Max Raimi violista della Chicago Symphony Orchestra; e When the Violin di Reena Esmail, basato sul raga indiano Charukeshi. Il finale è un omaggio ancora a Bach con la Partita n. 3 in mi magg. per violino BWV 1006. un miracoloso ordito contrappuntistico, quasi una sfida allo strumento melodico per antonomasia, e una provocazione alla moda coeva. Ottima sintesi di una serie ipnotizzante di variazioni tesa a fondere l’attività frenetica e la calma sublime che spesso si alternano in ciascuno di noi. Inizio concerto alle 21; guisa all’ascolto alle 20,30 (www.chigiana.org).

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