La qualità del credito in Toscana nel 2016 ha continuato a mostrare segnali di miglioramento: secondo il rapporto della Banca d’Italia sull’economia regionale, presentato oggi a Firenze, il flusso di nuovi prestiti deteriorati in rapporto al totale dei crediti (3,2%) è calato di oltre un punto in un anno. Lo stock di prestiti deteriorati è calato al 24% del totale degli impieghi, rimanendo però su livelli storicamente molto elevati. «A livello nazionale il valore è intorno al 18%  e il nostro invito a tutte le banche è ad agire su questo», ha annotato Luisa Zappone, direttrice della sede fiorentina di Bankitalia, sottolineando la necessità «di rafforzare i sistemi di gestione diretta delle sofferenze e delle partire deteriorate» da parte degli istituti. La dinamica degli impieghi nel 2016 è rimasta stabile, con andamento positivo per le famiglie (+2,6%), e lievemente in flessione per il settore produttivo (-0,8), calo riconducibile prevalentemente alla debole domanda per investimenti. Dal lato dell’offerta, le banche hanno mantenuto criteri d’impiego ancora selettivi verso le imprese finanziariamente più fragili.

Economia in crescita, ma con moderazione Nel 2016 per il terzo anno consecutivo l’economia toscana e’ cresciuta, ma a un ritmo moderato. Il prodotto interno lordo ha risentito positivamente del consolidamento dei consumi e dell’apporto delle esportazioni, mentre e’ proseguita la debolezza degli investimenti. Per il 2017 e’ atteso un leggero aumento del fatturato assieme a una stabilizzazione dell’accumulazione del capitale. A livello creditizio le banche prefigurano un aumento della domanda del credito nell’anno in corso, ma al contempo viene pronosticato un lieve irrigidimento dei criteri dell’offerta.  Andando nel dettaglio, il fatturato delle imprese con piu’ di 20 dipendenti e’ aumentato dell’1,3% nel 2016, con un trend piu’ che doppio delle vendite estere. Le imprese dei servizi hanno beneficiato dell’aumento dei consumi e dei flussi turistici, con un nuovo protagonismo delle abitazioni private nel mercato della ricezione turistica. A ristagnare, invece, sono state le costruzioni, malgrado l’impulso derivante dalla crescita delle compravendite immobiliari, mentre sugli investimenti l’incertezza congiunturale ha sbarrato l’accesso al sentiero della ripresa. Le stesse esportazioni sono migliorate dello 0,6%, ma hanno subito la zavorra dell’andamento delle commesse pluriennali per la nautica e per i macchinari.  Le imprese, viste globalmente, in Toscana hanno assistito a un progresso della redditivita’, a vantaggio dell’autofinanziamento e della liquidita’, con un’attenuazione della domanda del credito. I finanziamenti bancari sono cosi’ risultati in calo rispetto a 12 mesi fa, con una differenza non apprezzabile fra le banche in crisi o finite in risoluzione e gli altri istituti. Segnali parzialmente positivi sono arrivati anche dal mercato del lavoro. Gli occupati sono cresciuti dello 0,6%, mentre il tasso di disoccupazione e’ lievemente salito al 9,5%.

 

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