“Noi tutta questa ‘invasione’ non l’abbiamo e continua ad attestarsi su 13.600 persone. Se la società Toscana, che è fatta di 3 milioni e settecentomila cittadini, non si chiude a riccio, e se il fenomeno viene governato, io credo che siamo ancora in grado di farvi fronte, e di farvi fronte in maniera civile con quel modello di accoglienza diffusa che se vi ricordate nel 2012 noi strappammo e quasi imponemmo verso il governo Berlusconi. Allora di queste vicende se ne occupava Maroni”. Così il governatore della Toscana, Enrico Rossi.

”E’ bene che si provi a regolare i flussi – ha continuato -, che poi si tratta di persone e le persone vanno salvate, ed è bene che su questo ci sia un intervento dell’Europa. Io sono convinto che tutto questo parlare di invasione” di migranti “poi alla fine andrebbe visto nei fatti” ha aggiunto Rossi. “Vedo bene e con piacere che Biffoni, il sindaco di Prato, che è responsabile nazionale su questi temi,e che si pronuncia più o meno negli stessi termini che ho detto io. Lui chiede che sia esteso a tutti gli immigrati che arrivano nel territorio italiano lo Sprar. Lo Sprar fa centro sul comune che gestisce poi tutta quanta la vicenda”.

“In Toscana ci sono tredicimila seicento persone distribuite su tre milioni e settecentomila – ha proseguito il governatore -. Io credo ad esempio che il modo giusto per accogliere sarebbe quello di dare la responsabilità ed i soldi ai Comuni e non ai privati. Io la ripeto questa cosa da tre anni. I Comuni responsabili di fare progetti di integrazione, di lavoro, perchè in questo modo le istituzioni si espongono, ci sarebbe maggiore trasparenza, maggior coinvolgimento politico e della società civile e forse si otterrebbero risultati di integrazione migliori. Ho fatto queste proposte prima, le rifaccio oggi, e spero che prima o poi, come è successo con il modello di accoglienza diffusa anche questa proposta venga accolta”.

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