licio gelliÈ morto Licio Gelli. L’ex venerabile maestro della loggia massonica P2, 96 anni, è deceduto nella sua dimora, Villa Wanda a Arezzo. Gelli era stato ricoverato recentemente in ospedale. L’ex imprenditore divenuto famoso per la vicenda legata alla loggia massonica P2, si è spento poco prima delle 23 di martedì 15 dicembre a Villa Wanda dove risiedeva da anni.

Gli ultimi giorni Da due giorni le condizioni di salute di Licio Gelli, già precarie, erano fortemente peggiorate tanto da indurre la moglie Gabriela Vasile a ricoverarlo nella clinica pisana di San Rossore da dove era stato dimesso alla fine della scorsa settimana perchè giudicato ormai in fin di vita. Dopo un rapido check up all’ospedale di Arezzo che aveva dato lo stesso esito, la famiglia aveva deciso di riportarlo a Villa Wanda dove è spirato.

La vita di Licio Gelli Nato a Pistoia il 21 aprile del 1919, Gelli è stato condannato per depistaggio delle indagini sulla strage di Bologna del 1980, dopo essere stato detenuto in Svizzera e Francia e coinvolto in varie inchieste, si era ritirato nella sua abitazione sulle colline di Arezzo. Gelli lascia la seconda moglie Gabriela (la prima, Wanda, è scomparsa da tempo) e tre figli Raffaello, Maurizio e Maria Rosa, la quarta figlia Maria Grazia è morta nel 1988 in un incidente stradale. I funerali si svolgeranno probabilmente giovedì 17 dicembre a Pistoia, mentre la camera ardente dovrebbe essere allestita nella chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Arezzo a pochi metri da Villa Wanda (abitazione, tra le altre cose, che fu sequestrata e poi dissequestrata negli ultimi anni nell’ambito di un’operazione della GdF).

Gran Maestro Bisi: «Il Grande Oriente d’Italia lo espulse ancora prima che la magistratura italiana cominciasse a occuparsi della vicenda P2» «Pietà umana». La esprime per Gelli il Gran Maestro del Grande Oriente > d’Italia Stefano Bisi all’indomani della morte dell’ex venerabile della Loggia P2. «Non faceva più parte della nostra antica e gloriosa Istituzione» ricorda Bisi specificando che «Il Grande Oriente d’Italia lo espulse ancora prima che la magistratura italiana cominciasse a occuparsi della vicenda P2». «Per noi quella pagina è stata solo una dolorosa parentesi negativa nella sublime storia del Grande Oriente» aggiunge il Gran Maestro che poi conclude: «Non potrà mai ripetersi un’esperienza come quella della P2 perché oggi i controlli interni alle nostre logge sono molto rigorosi».

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