La convocazione dell'assemblea straordinaria per la rimozione del tetto del 4% al possesso di azioni Monte dei Paschi di Siena per i soci diversi dalla Fondazione Mps è stata richiesta, con una lettera datata 13 giugno, dal Ministero del Tesoro. E' quanto emerge dalla relazione del consiglio d'amministrazione pubblicata in vista dell'assemblea del prossimo 18 luglio.
 
Il peso dei Monti Bond La richiesta sarebbe dunque arrivata lo stesso giorno in cui si è riunito il Cda di Rocca Salimbeni per decidere le modifiche statutarie. Nella relazione si legge «è pervenuta una comunicazione indirizzata alla banca, e per conoscenza alla Banca d'Italia, da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze». Nella lettera, il Tesoro – con riguardo alla sottoposizione alla Commissione Europea del piano di rilancio che passa attraverso la sottoscrizione dei Monti Bond – fa riferimento «al documento che la Repubblica Italiana dovrà sottoscrivere, essendo tenuta ad assicurare il rispetto degli impegni richiesti per Mps dalla Commissione Europea». Nella missiva, il Tesoro, richiama quindi l'impegno di «assicurare la convocazione dell'assemblea straordinaria della banca nel corso del prossimo mese di luglio per rimuovere il limite di possesso azionario del 4% previsto dall'art. 9 dello Statuto sociale».
 
Porte aperte a nuovi investitori Il Ministero, spiegano i vertici di Mps, rileva «la necessità di procedere» all'eliminazione del tetto del 4% «considerato che in caso di mancato rispetto degli obblighi assunti, la Commissione Europea potrebbe ritenere il predetto intervento finanziario pubblico non compatibile con il quadro comunitario in materia di aiuti di Stato e disporne il recupero». Inoltre, «la rimozione di qualsiasi potenziale ostacolo alla realizzazione della predetta operazione di aumento di capitale, come osservato dalla Banca d'Italia nella citata richiesta e come confermato peraltro dal Mef, viene indotta dalle medesime esigenze di flessibilità che hanno portato Mps ad utilizzare lo strumento dell'aumento di capitale per delega, consentendo di cogliere di volta in volta le opportunità di mercato senza dover ricorrere a nuove autorizzazioni assembleari. Ciò risulta anche applicabile ad ogni altra operazione di rafforzamento patrimoniale che potrebbe prospettarsi nel prossimo futuro – conclude il board -. A riguardo, si specifica che, operazioni differenti rispetto a quelle sino a questo momento deliberate trarrebbero in ogni caso grande vantaggio dall'eliminazione del limite al possesso azionario con conseguente aumento della capacità di attrarre potenziali investitori interessati».
 
Nessun incontro tra vertici banca e Fondazione Sempre in tema di ricapitalizzazione, la Fondazione Mps, con una nota ufficiale, smentisce le indiscrezioni di stampa comparse su Milano Finanza che il presidente di Banca Mps Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola avrebbero accennato a un possibile aumento di capitale fino a due miliardi di euro durante un incontro con la Deputazione Generale della Fondazione. «Si precisa – riporta la nota – che tale notizia è priva di qualsiasi fondamento per il semplice fatto che non c’è stato, in tempi recenti, nessun incontro del presidente Profumo e dell’ad Viola con la Deputazione Generale di FMps».
 
Nuovo piano industriale in Commissione Europea Ma oggi è anche il giorno della presentazione del nuovo piano industriale di Mps alla Commissione Europea per il via libera definitivo ai Monti Bond. Nessuna indiscrezione è trapelata in merito ma il documento, oltre al rafforzamento del capitale, dovrebbe contenere una nuova stretta sui costi che, inevitabilmente, ricadrebbe anche sul piano esternalizzazioni.

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