Scandalo-Mps-gli-otto-bonifici-incriminati_h_partb-2.jpgIl “gioco delle 3 carte” sull’entità dell’aumento di capitale costa al Monte dei Paschi 410 milioni di capitalizzazione in un giorno nel martedì nero a Piazza Affari, dove il titolo Mps ha perso oggi il 10,4% a 0,22 euro, portando la capitalizzazione della banca stessa a 2,5 miliardi circa. E’ il prezzo dell’indecisione sull’ipotesi che il maxi-aumento di capitale, previsto inizialmente per 3 miliardi come sancito dall’ultima assemblea degli azionisti di dicembre, possa adesso diventare di 5 miliardi. Il segnale chiaro della Borsa è quello di temere questo nuovo aumento per la ricapitalizzazione. Un segnale che va in netta controtendenza con i risultati ottenuti dal titolo Mps nelle ultime settimane specie alla luce delle operazioni condotte dalla Fondazione Mps per la cessione delle quote azionarie di Rocca Salimbeni. 

La Fondazione chiede chiarezza E proprio la presidente della Fondazione Mps Antonella Mansi attende di sapere quale sarà con esattezza l’entità dell’aumento di capitale. Solo allora sarà possibile fare le opportune valutazioni sulla partecipazione o meno all’operazione. Certo è che, proprio quando i giochi sembravano fatti anche grazie al patto parasociale sottoscritto con Fintech Advisory e Btg Pactual, anche le carte in mano alla Presidente Mansi cambiano notevolmente. Ma le carte, insieme ai numeri, che più di tutti attende la numero uno di Palazzo Sansedoni sono quelle ufficiali. «Apprendo la notizia dai giornali ma non è ancora una notizia. Ci sono alcuni rumors rispetto a questo tema che però valuteremo quando ci sarà l’ufficialità e quando ci saranno dei numeri su cui fondare le nostre riflessioni». Così è intervenuta in merito la presidente Mansi che ha poi aggiunto: «non amo mai parlare per sentito dire». Nel merito invece del patto parasociale ha sottolineato: «Abbiamo fatto accordi rispetto a un contesto dato. Nel caso in cui il contesto dovesse cambiare, ma per noi ad oggi non c’è l’ufficialità, faremo le valutazioni del caso». 

Piccoli azionisti chiedono spiegazioni A tuonare contro il “gioco delle 3 carte” sull’entità dell’aumento di capitale è anche l’associazione dei piccoli azionisti: «Sembrava giunto il momento di affrontare l’aumento di capitale con prospettive di maggior compostezza nell’andamento del titolo, ma il rincorrersi di voci circa ulteriori richieste di ricapitalizzazione hanno di nuovo scatenato le vendite; i Piccoli Azionisti sollecitano urgenti informazioni ufficiali». Azione MPS, che sta raccogliendo gratuitamente le deleghe, la scadenza è il 24 aprile, in vista dell’assemblea dei soci in programma il 28 aprile in prima convocazione, e nei giorni successivi in seconda e in terza, chiederà nel corso dell’assise dei soci altri chiarimenti. Nell’ordine, «quale sia il concreto risparmio atteso dell’operazione ”Fruendo” sui conti della banca; quali siano le disponibilità del Top management a rinegoziare i propri compensi, anche in relazione ai segnali concreti che il Governo ha lanciato sulla necessità di una moderazione delle retribuzioni ai Managers operativi; sembra contraddittorio immaginare che la restituzione dei Monti Bond abbia come effetto immediato la moltiplicazione dello stipendio di un solo dipendente, il più pagato; quali motivazioni hanno impedito il lancio di un moderno piano di azionariato dei dipendenti in occasione dell’aumento di capitale, suggerito da Azione MPS nell’Assemblea dello scorso dicembre, finalmente riproposto anche in sede sindacale dal Dircredito, nel quadro della ricerca concreta della condivisione attiva da parte della collettività dei dipendenti delle impegnative strategie aziendali Azione MPS». 

Consob vieta le vendite allo scoperto Ma il possibile incremento dell’aumento di capitale non sembra essere piaciuto nemmeno a Consob che ha deciso di vietare, nella seduta di oggi e di domani, le vendite allo scoperto sul titolo Mps. Il dato indiscutibile, valori del titolo alla mano, è che quanto fatto di buono nell’ultimo mese rischia di essere vanificato da un’indiscrezione o da “un gioco delle 3 carte” che non sembra giovare a nessuno. Si attendono con ansia le valutazioni annunciate da Rocca Salimbeni e non si esclude che l’aumento di capitale possa registrare un ulteriore incremento fino a 6 miliardi, magari in due tranches da 3 ciascuna.

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