SIENA – L’aumento di capitale è già sepolto nel passato. E’ di nuovo il mercato a tenere banco, come se l’operazione di 2,5 rappresentasse un intermezzo in attesa di un possibile acquirente per Mps.

“Un cavaliere bianco” lo ha chiamato Lando Maria Sileoni, che nel corso della trasmissione Mattino Cinque ha delineato uno scenario per l’istituto di credito. “Per risolvere la questione del Monte dei Paschi di Siena molto probabilmente arriverà un cavaliere bianco, un gruppo bancario italiano importante che farà da pivot e poi coinvolgerà altre banche del Paese. Io credo che arriverà una banca italiana che si prenderà l’onere di risanare e rilanciare Montepaschi e contemporaneamente farà da regista per questa operazione di salvataggio, una operazione di sistema”, ha affermato il segretario generale della Fabi.

“Non so se ci saranno aiuti pubblici – ha aggiunto -. Comunque, il gruppo che si farà avanti col governo proverà a ottenere qualcosa, anche se sarà difficile. Mps a partire dal 2008 ha realizzato ben sei aumenti di capitale per un totale di 25 miliardi di euro dei quali 18 miliardi coperti dai privati e circa 7 miliardi a carico del bilancio pubblico”.

Un qualcosa di già visto nella trattativa, poi fallita, con Unicredit. L’ipotesi fatta da Sileoni non è una novità. L’ha proposta anche Matteo Salvini a più riprese. Escluse la banca guidata da Andrea Orcel e Intesa San Paolo – il ceo Messina ha smentito un interesse pochi giorni fa, la piazza tuttavia propone poche alternative. Tra i nomi in ballo, Bpm. Anche in questo caso c’è però da registrate l’immediato passo di lato dei vertici, visto che l’ad Giuseppe Castagna ha ribadito il pieno disinteresse per un’aggregazione. All’appello manca Bper, poi si ripartirà con il giro. Unicredit è avvertita.

Domani, intanto, sarà svelati all’interno del cda i numeri della terza trimestrale. Sarà un momento decisivo anche per i lavoratori: in ballo oltre 4.100 richieste di esodo.

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