Alle 16 Giuseppe Mussari ha lasciato il Tribunale di Siena. All'esterno della Procura per l'ex presidente di Banca Mps nuova contestazione, dopo quella di questa mattina al suo arrivo, da parte di un gruppo di persone che lo attendevano e che lo hanno apostrofato al grido di "Ladro, ladro" e "Ti è finita la pacchia".

Tre ore di interrogatorio Mussari ha risposto per tre ore alle domande dei magistrati titolari dell'inchiesta sull'acquisizione di Antonveneta. L'interrogatorio di Mussari è stato secretato. Questa mattina l’ex presidente di Banca Mps ha atteso circa 50 minuti , insieme ai suoi legali prima di entrare negli uffici della Procura.

Gradimento per l'interrogatorio «Ho assistito a tanti interrogatori, questo lo colloco in una fascia alta di gradimento per un difensore». Lo ha detto l'avvocato Tullio Padovani, uno dei due difensori di Mussari al termine dell'interrogatorio del suo assistito. «E' stato un interrogatorio breve e anche questo per un difensore è un elemento di gradimento», ha concluso.

Mussari ha risposto a tutte le domande «L'avvocato Giuseppe Mussari ha risposto oggi a tutte le domande formulate dai Pm che lo hanno interrogato». E' quanto si legge in una breve nota firmata dai legali dell'ex presidente della banca. «Non è fissato alcun altro interrogatorio», conclude la nota.

La contestazione L’ex presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari era arrivato alle 11.50 in Procura a Siena a bordo di un'auto accompagnato dai suoi legali Fabio Pisillo e Tullio Padovani entrando dall’ingresso principale. All'ingresso Mussari, tirato in volto, era stato subito circondato dalle forze dell'ordine che lo avevano accompagnato all'interno del Palazzo di Giustizia facendolo passare tra le telecamere e i giornalisti. Dalla parte opposta della strada un gruppetto di persone aveva cominciato ad insultarlo, sono volate offese come "ladro" e "buffone, buffone". Una volta entrato Mussari è salito al terzo piano dove si è svolto l'interrogatorio con i Pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso. All'interrogatorio insieme ha partecipato anche il Comandante del Nucleo valutario della Gdf, il Generale Giuseppe Bottillo.

Fanti ascoltato di nuovo Dopo l'uscita di Mussari è entrato in procura Valentino Fanti, ex segretario di Mussari e Antonio Vigni, e attuale segretario del Cda di Banca Monte dei Paschi, per essere ascoltato nuovamente dai Pm. Fanti 15 giorni fa era già stato interrogato una prima volta, sempre come persona informata dei fatti, per circa sette ore.

Baldassarri nascose documenti su Alexandria Sul fermo di ieri, invece, per Gianluca Baldassarri (leggi), si apprende da fonti giudiziarie che l'ex capo dell'area finanza di Mps avrebbe nascosto documenti relativi all'operazione Alexandria e, in particolare, sul contratto di ristrutturazione del debito della banca. E' per questa accusa e quindi per il reato di ostacolo all'attività di vigilanza di Bankitalia che il Pm di Milano Angelo Renna, di turno ieri quando è stato effettuato il fermo del manager, ha chiesto la misura cautelare in carcere (confrontandosi con i colleghi senesi titolari dell'inchiesta). La richiesta di convalida del fermo, effettuato ieri dagli uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza e la richiesta di custodia in carcere arriveranno (in un unico atto) a breve sul tavolo del Gip di Milano che poi tra domani e dopodomani terrà l' interrogatorio di garanzia e dovrà decidere sulla convalida e sulla misura cautelare. Baldassarri si trova da ieri nel carcere milanese di San Vittore e nell'inchiesta senese è indagato anche per associazione per delinquere e truffa. Da quanto si e' saputo, Baldassarri era rientrato in Italia da un viaggio alla Maldive, ma secondi i magistrati c'era il serio rischio che stesse per fuggire all'estero, probabilmente a Londra. Gli investigatori, infatti, avrebbero scoperto che l'ex manager aveva smobilizzato titoli per circa un milione di euro e aveva gia' presentato richiesta per l'iscrizione nell'Elenco degli italiani residenti all'estero. A carico di Baldassarri ci sarebbe anche il pericolo di inquinamento probatorio, ma non quello di reiterazione del reato. Nella richiesta di carcere si contesta soltanto il reato di concorso in ostacolo alle funzioni di vigilanza di Bankitalia in relazione all'occultamento del contratto di ristrutturazione dell'operazione Alexandria, realizzata con la banca giapponese Nomura.

La Corte dei Conti potrebbe interessarsi all'inchiesta Intanto, anche la Procura della Corte dei Conti della Toscana avrebbe preso contatti con i Pm di Siena in merito all'inchiesta Mps. Lo ha detto questa mattina, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, il procuratore regionale della Corte dei Conti, Angelo Canale. «Al momento la vicenda non ci riguarda. Leggo sui giornali che c'è un'attività ispettiva della Ragioneria dello Stato. Può darsi che il risultato finisca anche su questi tavoli», ha detto il Procuratore.

Matteoli a Siena: «Il Monte tornerà grande» «Non ho mai avuto un conto al Monte dei Paschi di Siena ma sto meditando seriamente di aprirne uno dopo le elezioni». Così il senatore del Pdl Altero Matteoli intervenuto oggi a Siena. «Il Monte ce la farà a superare questa crisi – ha aggiunto Matteoli – e tornerà ad essere una grande Banca»

Tar ordina a Corte dei Conti deposito atti prestito "Monti Bond" Il Tar del Lazio ha ordinato alla Corte di Conti di depositare entro 3 giorni la documentazione relativa al prestito da 3,9 miliardi concesso dal ministero dell'Economia a Monte dei Paschi di Siena. Il deposito dei ''documentati chiarimenti'' dovrà avvenire nell'ambito del ricorso amministrativo con il quale il Codacons chiede la sospensione e il successivo annullamento delle procedure finalizzate all'utilizzo di “strumenti finanziari” in favore di Mps (leggi). Resta fissata il 20 febbraio l'udienza collegiale di discussione del ricorso. «Siamo soddisfatti per la nuova ordinanza del Tar, che accoglie in pieno la nostra istanza – ha commentato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Attendiamo ora di sapere cosa deciderà il Tribunale Amministrativo in merito al nostro ricorso in cui si chiede di bloccare il mega-prestito a Mps»

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