Il sindaco di Castelfiorentino, uno dei firmatari della lettera

EMPOLI – Si muove a rallentatore il progetto della multiutility regionale. E a volte è costretto anche a fermarsi. Frenato dalla diffidenza delle amministrazioni.

Come rilevato dai sindaci dell’Empolese-Valdelsa. Un fronte che ha da subito sostenuto l’operazione, ravvisando però che da altre parti non c’era la stessa condivisione. “Allo stato dei fatti dobbiamo con rammarico registrare che soltanto nei nostri comuni si è arrivati all’adozione di atti pienamente rispondenti alle intese raggiunte a livello istituzionale, mentre in altri consigli comunali sono state finora approvate delibere che da essi si differenziano in punti decisivi”, hanno evidenziato i comuni in una nota.

Un quadro che comporta un’immediata constatazione: “È del tutto evidente che l’eliminazione di tale fondamentale discrepanza è condizione imprescindibile per andare avanti nel processo aggregativo nel quale abbiamo riposto e continuiamo a riporre ampie e radicate speranze. È giocoforza constatare che il permanere di questa asimmetria nelle manifestazioni di volontà dei consigli comunali genera pesanti e ineludibili incognite. Finché l’asimmetria sussiste, procedere allo scioglimento di Publiservizi, che contiene il patrimonio storico del nostro territorio sui servizi pubblici locali, ci risulta pertanto impossibile”.

Sebbene l’obiettivo rimanga inalterato: “Ribadendo di ritenere più valide che mai le finalità di interesse pubblico da cui ha preso le mosse l’intero progetto multiutility, riteniamo indispensabile, prima di assumere decisioni non reversibili, verificare che le predette difformità, e le corpose incertezze formali e sostanziali che da tali difformità direttamente discendono, siano superate. Fare bene non è solo più importante di fare presto; in questo caso, è una condizione imprescindibile”.

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