Cosa hanno in comune città come Siena e  Istanbul? San Gimignano o Tallinn in Estonia? Oppure York nel Regno Unito con Rodi o Acre in Israele o Dubrovnik in Croazia? Sono tutte città con l’antica cinta muraria ancora perfettamente conservata e, in qualche modo, legano intimamente la loro storia  proprio a queste costruzioni imponenti che hanno resistito e protetto non solo dagli assalti di nemici e aggressori esterni ma anche del tempo.

Antica stampa di Costantinopoli
Antica stampa di Costantinopoli

E oggi, senza essere più strumenti militari di difesa, assurgono a simboli stessi delle loro città, attrazioni da un punto di vista turistico. Ma come gestirle in un’epoca, come la nostra che sembra da una parte abbattere tutte le barriere e dall’altra invocarle? E, soprattutto, che tipo di mentalità contribuiscono a creare nelle rispettive comunità di appartenenza, i loro cittadini risultano più chiusi e ottusi alle novità del mondo o aperti e disponibli alla integrazione e al confronto? Domande che possono perfino arrivare a riguardare, oggi, questo bisogno di protezione spesso invocato dalla politica di fronte alle grnde mutazioni sociali cui stiamo assistendo.

“Città murate, Società aperte” è il primo seminario a livello internazionale che intende dare risposta a questa e altre domande. A Siena giovedì 26 e venerdì 27 gennaio rappresentanti da Europa e area Mediterraneo, istituzioni pubbliche e accademiche in rappresentanza di oltre 20 città murate si ritroveranno per confrontarsi e riflettere sulla gestione della mura storiche nei siti urbani Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Oltre alle già citate ci saranno per l’Italia Lucca, Verona e Urbino, Assisi, Bergamo, Ferrara, Firenze, Pienza. Sono attesi anche i rappresentanti di Berat e Gijrokastra (Albania), Dubrovnik e Sibenik (Croazia), Tallinn (Estonia), Besançon (Francia), Corfù e Rodi (Grecia), Acre (Israele), Kotor (Montenegro), Sighisoara (Romania) Lugo e Siviglia (Spagna), York (Regno Unito). Siena workshop – list of participants

Dentro l’antico Spedale del Santa Maria della Scala, a cura di Unesco tramite l’Ufficio regionale per la scienza e la cultura in Europa, con il sostegno del Comune di Siena ed il contributo del Mibact, per la prima volta saranno messe in rete le diverse esperienze fra le città. Gli obiettivi dichiarati sono sviluppare partenariati e progetti congiunti, una maggiore integrazione delle mura storiche con gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale; la conservazione ma anche la piena consapevolezza del loro forte valore simbolico. E chissà se queste città murate potranno testimoniare che le gravi questioni del mondo non si risolvono alzando mura. Agenda Walled Cities Workshop – Siena

 

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