L’ondata di freddo e gelo che ha travolto il Centro-Nord accende le polemiche del calcio italiano. Serie A mandata letteralmente in tilt dalla neve, con molte gare sospese e il successivo infuriare di polemiche e contestazioni a organizzazione, stadi, prefetti vari, calendari. La prima gara ad essere annullata è stata Parma-Juve, anticipo del martedì, e poi a ruota il derby dell’Appennino, Bologna-Fiorentina, ed anche Siena-Catania. Decisioni prese dai prefetti per tutelare calciatori e tifosi alle prese con allerte meteo che impedivano la regolare scorrevolezza del traffico in città ormai imbiancate dalla neve. Non si è giocata nemmeno Atalanta-Genoa (anticipo del mercoledì alle 18) e qui la decisione è stata presa sul campo, mentre gli addetti alla sicurezza tentavano la corsa contro il tempo per disgelare il prato, ma soprattutto le tribune. A Bergamo, dopo due rinvii di mezz'ora è scattato il 'tutti a casa' che ha gettato nel caos il secondo turno del girone di ritorno del campionato di Serie A.

Botta e risposta «La Lega è in grado di valutare uniformemente le condizioni di praticabilità dei campi – ha detto dopo il rinvio di Parma-Juventus l'ad bianconero, Beppe Marotta -. In questi giorni si é registrato un forte disagio, con strutture non in grado di accogliere uno spettacolo. Mi auguro che l'anno prossimo si valutino i calendari con più attenzione». Parole che hanno fatto scattare l’immediata la replica di Sky (dopo che per molti tratti i giornalisti del canale 200, Sky Sport 24, avevano puntato il dito contro l’annullamento delle partite di Serie A), attraverso il vicepresidente dei canali sport, Jacques Reynaud: «I calendari dei campionati non li facciamo noi, e certo non abbiamo nulla a che fare, a differenza di amministrazioni comunali e società, con le condizioni degli impianti». Comprensibile quindi il disagio di Sky Sport che, indubbiamente, si vede privata di pezzi importanti del suo palinsesto. Certo è che la polemica dei ‘Murdocchiani’ sembra quanto mai sterile e strumentale, visto che l’invito durante un’emergenza maltempo è quello di ridurre gli spostamenti se non per stretta necessità. Ed una partita di calcio, con tutto il rispetto, non è una necessità. Ma Sky Sport rilancia: «Si vogliono meno anticipi e postici? Sky la soluzione ce l'ha: il venditore torni a chiedere un prezzo più accettabile e i compratori naturalmente chiederanno in cambio meno prodotto». E la neve riporta in ballo il problema degli stadi. In questo caso però interviene il Coni. «È troppo facile tirare fuori le ricette dopo – dice il presidente del Coni, Gianni Petrucci -. La realtà dice che le partite di calcio vengono rinviate anche da altre parti e non solo in Italia. Stadi vecchi? Sono questi, il clima lo abbiamo visto tutti: non mi sento assolutamente di condannare la Lega». Sui rinvii non ha dubbi il presidente dei club di A, Maurizio Beretta perché «la sicurezza di tutti, dei calciatori e dei tifosi è il primo punto. Quanto agli impianti bisogna varare una legge che consenta di avere stadi più sicuri, riscaldati, con nuove tecnologie», aggiunge Beretta.

Il calcio nel pallone Insomma, la straordinaria perturbazione di origine siberiana non ha portato solo freddo e neve in Italia, ma anche un’ondata potente di polemiche sul calcio italiano. Da semplice appassionato, da tifoso, da sportivo, l’unico invito che mi permetterei di fare sarebbe semplicemente quello di utilizzare, da una parte e dall’altra, un pizzico in più di obiettività. Gli stadi in Italia non sono all’altezza, questa è una certezza. Ma perché sfidare il ‘Generale Inverno’ con turni infrasettimanali notturni nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio? Per fare un esempio, in Germania, dove ci sono stadi decisamente più avanzati rispetto a quelli italiani, nei mesi più freddi dell’anno non si gioca, proprio perché intorno agli stadi si muove un mondo (fatto di auto, di spostamenti, di cittadini che devono uscire dalle case per recarsi in un luogo pubblico) che potrebbero mettere in serie difficoltà lo svolgimento degli eventi sportivi. Ma un’emittente tv satellitare che compra i diritti delle partite quanto ci rimetterebbe, in termini di sponsor, da due mesi di vuoto mediatico? Sembra questo in effetti il problema principale di quando vengono stilati i calendari: altrimenti come si spiegherebbero gli anticipi al venerdì e al sabato, i posticipi al lunedì e al martedì, i turni infrasettimanali eccetera. Forse, il ricondurre il calcio ad una dimensione domenicale, e quindi accessibile a tutti, potrebbe essere una soluzione. Giocare una partita il mercoledì alle 18 (orario di Atalanta-Genoa) non porta un numero maggiore di persone allo stadio perché in molti lavorano. Però in tv va lo stesso e le pubblicità pagano per gli spazi tra primo e secondo tempo, così come in quelli del pre e post partita. Ma questo chi aiuta, un calcio che deve recuperare credibilità e amore da parte degli appassionati o le casse delle tv satellitari, digitali e di chi ha i diritti per trasmettere gli eventi? Nonostante la neve il campionato si è giocato a metà e, a San Siro Inter e Palermo hanno giocato un’avvincente gara sotto una densa nevicata. Gli spalti del Meazza erano sostanzialmente vuoti.

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