gravidanzaLa violenza domestica è la seconda causa di morte per le donne in gravidanza. Questo l’allarme lanciato dai medici della Società italiana di medicina generale (Simg). In occasione del suo congresso nazionale in corso a Firenze, l’associazione ha annunciato il lancio di un manifesto contro la violenza domestica, che sarà distribuito nelle sale d’aspetto degli ambulatori, nei commissariati di polizia e nelle sedi delle Procure della Repubblica. Il manifesto è stato realizzato nell’ambito di ‘Vìola’, la campagna di sensibilizzazione dei medici di medicina generale sul tema degli abusi.

violenza22.jpgI numeri In base ai dati diffusi dalla Simg, ogni medico di famiglia ha fra le sue pazienti almeno 120 donne che hanno subito violenza fisica o sessuale. «Ma il fenomeno – spiega la società in un comunicato – è sottostimato, poiché solo il 30% delle vittime ne parla con il proprio medico di medicina generale, perché pensano non rientri tra le sue competenze». Nel 2013 si sono registrati in Italia 179 femminicidi (video), per il 70% avvenuti nel contesto familiare o affettivo. «I camici bianchi del territorio – viene affermato nel documento diffuso dalla Simg – possono rappresentare le prime vere sentinelle dell’integrità delle donne». «Gli abusi sono compiuti quasi sempre da uomini che la vittima conosce bene, come il marito o il fidanzato – spiega il Claudio Cricelli, presidente della Simg -. Il manifesto è strutturato come un’agenda settimanale: ogni giorno è descritto un tipo di violenza fisica, psicologica o economica. Chiediamo alle donne di parlare con il medico di famiglia prima che sia troppo tardi».

Stefania SaccardiLa Regione Toscana contro le violenze di genere Una quota maggiore di risorse per ampliare e potenziare una rete già forte con l’obiettivo di aumentare la protezione nei confronti delle donne sottoposte a violenze e abusi. Questo invece l’annuncio, in occasione della presentazione del VI Rapporto toscano sulla violenza di genere, da parte della vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi. «Il dato che più di tutti mi ha colpito sfogliando la ricerca – ha spiegato Stefania Saccardi – è quello sui femicidi: dal 2006 ad oggi 63 donne sono state uccise in Toscana e si stima che queste vittime abbiano perso circa 2mila anni di vita e lasciato 38 orfani. Ma anche quello sui minori, oltre 6000, che hanno assistito a episodi di violenza negli ultimi 4 anni e’ abbastanza sconvolgente. Per porre un freno e favorire lo sviluppo delle reti e delle azioni di prevenzione e contrasto, attraverso l’ascolto, l’orientamento, la protezione anche in case rifugio o in altri posti d’accoglienza, il reinserimento sociale e lavorativo la Regione, nella finanziaria regionale 2015, ha inserito un apposito articolo per aumentare le risorse», ha aggiunto la vicepresidente della Regione Toscana.

 

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