ennio morricone«Questa città mi ha sempre ispirato ogni volta che ci sono venuto: ho sempre chiesto di avere una stanza di albergo che desse o sulla Cupola del Brunelleschi o su Ponte Vecchio», Così il celebre compositore Ennio Morricone domenica sera a Firenze ospite del ‘Festival delle Religioni’, che ha fatto parlare e discutere del mondo della fede, a trecentosessanta gradi, in molti luoghi storici di Firenze: da Palazzo Vecchio alla Sinagoga, passando per Palazzo Strozzi ed il Gabinetto Viesseux.

«Il silenzio è la base che mi serve sia per scrivere che per leggere» «Vengo rapito dai quadri degli Uffizi e non nego che ho sempre fatto delle meravigliose passeggiate all’alba per guastarmi Firenze nel suo silenzio, senza turisti – ha aggiunto Morricone – . E’ la mattina il momento migliore per comporre, a mente sgombra e spesso anche prima di fare colazione. Il silenzio è la base che mi serve sia per scrivere che per leggere. Troppi rumori al giorno d’oggi, troppi vincoli con le tecnologie. Sono spaventato da queste nuove generazioni che non vivono se non hanno il loro cellulare e che hanno occhi solo per il proprio computer». Morricone ha chiuso con un incontro avvenuto pochi giorni fa a Firenze che lo ha particolarmente colpito. «Ho tenuto un concerto sabato scorso al ‘Mandela Forum’: il complimento più bello a fine concerto me l’ha fatto un ragazzino di 14 anni che sta iniziando a suonare musica classica. Mi ha detto: “Maestro grazie per avermi ispirato, le sue musiche mi hanno sempre dato concentrazione e rilassatezza”. Ecco, sapere di essere ancora un punto di riferimento per le nuove generazioni è qualcosa che rende ancora viva la mia voglia di fare il direttore di orchestra e di comporre».

Storia di una colonna sonora Durante la serata Morricone si è lasciato andare anche a qualche rivelazione come quella legata al film “Mission”. «Quando vidi il film mi sembrava così bello che io non potevo aggiungere nulla. E pensare che io ero la seconda scelta del regista per fare il compositore di quel film visto che lui voleva Bernstein.  Eppure mi fu chiesto di scrivere la colonna di ‘Mission’, che raccontava la cristianizzazione degli Indios da parte dei gesuiti. Padre Gabriel è il primo missionario gesuita che si arrampica sulle cascate e grazie alla musica del suo oboe riesce ad avvicinarsi amichevolmente alla tribù di Indios Guaranì, ancora allo stato selvaggio. Poi la missione fallisce perché il vescovo ordina ai gesuiti di lasciare le missioni spinti dai rappresentanti dei coloni spagnoli e portoghesi che iniziano a vedere queste missioni dei gesuiti scomode e potenziali minacce per i loro affari economici, poiché i gesuiti offrono protezione agli Indios ed evitano loro di essere ridotti in schiavitù a lavorare nelle piantagioni. La missione fallisce: vincono gli eserciti e i gesuiti muoiono martiri. Poi la compagnia di Gesù fu sciolta da papa Clemente XIV nel 1773 e fu ricostituito da papa Pio VII nel 1814».

Messa per i 200 anni dei Gesuiti «Il prossimo 10 giugno verrà eseguita la Messa che ho scritto per i 200 anni della Compagnia di Gesu’ – ha aggiunto Morricone -, e pensare che la musica di tale celebrazione è nata per puro caso: un mattino ero in piazza del Gesù per prendere i giornali e i gesuiti mi chiesero di scrivere una Messa per i 200 anni della Costituzione dell’ordine. Era il 2013. Doveva essere eseguita nel 2014. Poi ho avuto problemi di salute e non fu eseguita. Anche in questo caso un lavoro che non dovevo più fare, come lo era stato Mission».

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