FIRENZE – “Suggerire di classificare come pericolose tutte le bevande alcoliche, perfino quelle che contengono una piccola quantità di alcol, è davvero grave e intollerabile.

Si sta assistendo a una continua criminalizzazione, in primis del vino, senza fare una necessaria distinzione tra consumo moderato e abuso e cancellando completamente valori come la qualità e la tradizione”. Così Cia-Agricoltori Italiani della Toscana, in merito alla proposta di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura Nutriscore, che ha chiesto di bollare come pericolosa per la salute (con una F nera) ogni bevanda alcolica.

“C’è bisogno di un nuovo scatto a livello politico per bloccare ipotesi come questa, che sono dannose per il settore – spiega Luca Brunelli, presidente Cia Toscana -. Ribadiamo che le indicazioni in etichetta devono essere chiare e oggettive, finalizzate a informare e non a condizionare le scelte alimentari. Con il Nutriscore, invece, si creano più danni che benefici, confondendo i consumatori e penalizzando erroneamente l’agroalimentare tipico e di qualità, a partire dal Made in Italy”.

Un giudizio semplicistico e distorto sul singolo alimento o sulla singola bevanda alcolica, secondo Cia cancellerebbe l’assunto universalmente riconosciuto dal mondo scientifico che non esistono cibi “buoni” e “cattivi”, ma piuttosto regimi alimentari corretti o meno, a seconda del modo in cui vengono integrati quotidianamente i prodotti tra di loro.

Per questo, l’ennesima volta, torna il “no” assoluto al Nutriscore in ogni sua accezione – conclude Cia Toscana -. E’ un sistema che mette in discussione i valori della nostra Dieta mediterranea, patrimonio dell’Unesco proprio perché combina il corretto stile di vita con un’alimentazione sana e diversificata, basata su un legame unico con i territori, la loro cultura e le loro eccellenze.

Articolo precedenteBanca Mps, Cda in corso: attesa per l’addio dell’ad Bastianini
Articolo successivoIl servizio di rimorchio portuale va a gara. Bando da 364 milioni per 15 anni