Non accettavano quel genero troppo più grande della figlia 20enne. Per questo due coniugi separati, 54enne di origini calabresi lui e 45enne siciliana lei, hanno ordinato due aggressioni con l’acido ai danni del genero 48enne. E’ successo a San Gimignano il 23 febbraio scorso e il 19 aprile a Torino. I due sono stati arrestati, tra i reati contestati maltrattamenti in famiglia, anche nei confronti della figlia, ingiurie e minacce di morte, atti persecutori. I Carabinieri sono ancora sulle tracce degli esecutori materiali delle aggressioni. Di certo dei professionisti che hanno scelto con cura i luoghi dove colpire, sempre in strade isolate, senza testimoni e telecamere di videosorveglianza.

Minacce e persecuzioni da anni Le persecuzioni ai danni del genero e della figlia andavano avanti da anni, da quando i due convivevano insieme ai genitori di lei a Barberino Val d’Elsa. Minacce verbali ma anche reali come la scritta “pedofilo” sull’auto dell’uomo con il ritrovamento di ossa di animale vicino alla vettura. I messaggi persecutori avevano subito un’escalation da febbraio di quest’anno fino ad arrivare all’aggressione con l’acido in una strada di campagna ad Ulignano: il 48enne è stato raggiunto dal liquido mentre si trovava alla guida della sua auto. L’aggressore lo avrebbe apostrofato chiamandolo “pedofilo”. Il giorno dopo la moglie aveva ricevuto un messaggio sul cellulare da parte della madre che scriveva “digli al pedofilo che è solo l’inizio” e ancora “digli al pedofilo che la prossima volta tocca al viso”.  A questo era seguito il ritrovamento di sostanza infiammabile sulla carrozzeria dell’auto dell’uomo, una lametta sul parabrezza e, accanto al veicolo, una bottiglietta di alcol. Circostanze che avevano convinto la coppia a trasferirsi in Piemonte da alcuni conoscenti. A queste minacce si sono poi aggiunte quelle sui social network da parte di vari utenti che sulla propria bacheca scrivevano post del tipo “scioglimento pedofilo nell’ acido” e inviavano messaggi privati alla moglie dell’aggredito «avvertimenti minacciosi e in particolare che se non avesse lasciato il marito questi sarebbe stato sfregiato» si legge nell’ordinanza. I Carabinieri stanno indagando anche per risalire all’identità di questi profili

La coppia è ora in una località protetta Allontanarsi, però, non è servito a molto. I due sono stati rintracciati e il 19 aprile il 48enne ha subito una nuova aggressione, più grave, che gli ha causato profonde lesioni al volto. «Preparati il vestito nero» ha scritto pochi minuti dopo il padre in un messaggio alla figlia. Dopo la denuncia la coppia si è trasferita in una località protetta della Valdelsa, che a breve lascerà per spostarsi in un’altra regione. La figlia dei due arrestati ha subito preso le distanze dall’operato dei suoi genitori cambiando anche cognome.

 

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