FIRENZE – Quattro incidenti, in tre settimane: il 17 aprile 2023 lo svio di due treni merci al bivio di Firenze Olmatello; il 20 aprile 2023 lo svio di un treno merci a Firenze Castello; il 4 maggio 2023 lo svio di una coppia di ‘Minuetto’ all’altezza del deposito di Firenze Romito e l’ultimo accadimento, il 6 maggio 2023, lo svio di un treno ‘Vivalto’ all’ingresso del Parco Belfiore di Firenze Santa Maria Novella.

“Questi incidenti, avvenuti in un ristretto lasso di tempo e di spazio non possono essere archiviati come semplici casualità. Noi non abbiamo una conoscenza diretta di come si sono verificati i fatti e neppure elementi certi per attribuire responsabilità, siano queste del gestore della rete o delle imprese ferroviarie. Saranno gli organi preposti, Ansfisa in testa, a far luce velocemente su quanto avvenuto e ad attribuire, se del caso, le responsabilità a chi di dovere”. Lo sottolinea la Fit Cisl Toscana sottolineando come “si batte da anni per la realizzazione del sottoattraversamento di Firenze dei treni AV e della stazione Foster, non tanto per guadagnare una manciata di minuti di percorrenza, ma perché consapevoli che i binari di superfice attualmente utilizzati sono congestionati dai troppi treni che vi transitano, come è congestionata al limite della praticabilità la stazione di Firenze SMN. Senza una soluzione definitiva che separi i flussi dell’alta velocità da quelli del traffico pendolare il rischio di inconvenienti nell’area fiorentina sarà sempre più elevato”.

“La manutenzione, sia questa delle infrastrutture che del materiale rotabile, fino ad oggi fiore all’occhiello della società, è sempre più spesso esternalizzata – aggiunge ancora l Fit Cisl – Il lavoro viene appaltato a ditte esterne al gruppo FSI, per evitare nuove assunzioni di giovani e per abbassare i costi, dando fiato a quella pratica tutta italiana di appalti e sub appalti che produce poca qualità nel lavoro e personale malpagato e sfruttato, nella consapevolezza che poi tanto le conseguenze saranno a carico della collettività.

La Fit-Cisl proprio in questi mesi ha in atto una dura vertenza con il Gruppo FSI che con un nuovo piano industriale intende smantellare le officine della Manutenzione rotabili di Firenze Osmannoro, e con esse tutta la “filiera del treno”, vanto e orgoglio del nostro territorio, creata a Firenze nei primi del ‘900, quando la città era considerata la capitale del treno.

Noi crediamo che l’attuale strategia dei vertici del Gruppo FSI sia miope, poco lungimirante e non sia corrispondente ai bisogni della collettività. La politica toscana, le nostre istituzioni regionali e fiorentine si facciano sentire, mettendo al centro i bisogni dei cittadini e del territorio, costringendo i vertici di FS a rivedere i loro scellerati piani” conclude il sindacato.

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