Insieme al presidente Giani
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FIRENZE – Il caso della patente ritirata alla capo di gabinetto del presidente della Regione Toscana, Cristina Manetti, si è trasformato in una vicenda politica di rilievo, con il governatore Eugenio Giani al centro dell’attenzione per il suo diretto coinvolgimento.​

Il tutto illustrato nella replica di Wanda Ferro, sottosegretario al Ministero dell’Interno, all’interrogazione presentata dall’ormai ex parlamentare, e prossimo consigliere regionale, Chiara La Porta (FdI).

Il fermo in autostrada e il malore
Il 13 ottobre, giorno delle elezioni regionali, Cristina Manetti è stata fermata dalla polizia stradale sull’A11 nei pressi di Firenze mentre percorreva la corsia d’emergenza per eludere il traffico intenso. Gli agenti le hanno ritirato la patente e contestato una multa di 430 euro, con decurtazione di 10 punti e la sospensione della patente per due mesi. Manetti ha dichiarato di aver avuto un giramento di testa e di aver chiesto l’intervento di un’ambulanza, ma la sanzione è stata comunque applicata.​

L’intervento di Giani e la visita in Prefettura
La vicenda ha destato scalpore perché, poco dopo il fermo, sul posto sono arrivati il presidente Giani e il consigliere regionale Alessio Spinelli, che hanno chiesto notizie dell’accaduto e si sono informati sulle procedure per il ricorso. Nella stessa giornata, Giani ha accompagnato Manetti in Prefettura, dove hanno incontrato la prefetta Ferrandino per chiedere delucidazioni sull’iter della sospensione della patente e sulle possibilità di ricorso. L’interessamento diretto del governatore ha acceso polemiche politiche e sollevato interrogativi sul rapporto tra istituzioni e cittadini.​

Ricorso ritirato e chiusura della vicenda
Manetti ha inizialmente presentato ricorso al Giudice di Pace, ma il 10 novembre ha ritirato la domanda e ha pagato la multa, chiudendo la pratica dal punto di vista amministrativo. Il 11 novembre il giudice ha dichiarato estinto il processo.

Le polemiche e le domande aperte
La vicenda ha sollevato dubbi sull’opportunità di un intervento diretto del governatore in una questione di ordinaria amministrazione, soprattutto in un giorno così delicato come quello delle elezioni. Mentre Manetti è stata confermata come assessora alla Cultura nella nuova giunta, il caso della patente continua a essere oggetto di dibattito nella politica toscana.​

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