pensionati_jpg.jpgUn primo importante acconto, una reale inversione di tendenza rispetto agli anni in cui l’approccio dei Governi era quello di “mettere le mani in tasca ai pensionati” per fare cassa. Commenta così l’Anp Cia Toscana l’approvazione della legge di stabilità dei giorni scorsi. Fra le novità accolte positivamente la conquista della quattordicesima mensilità per i pensionati sotto i 1000 euro mensili; l’aumento seppur lieve per quelli che già la percepiscono; l’innalzamento della no-tax area a 8.125 euro l’anno. E poi l’incremento della dotazione finanziaria per la sanità i servizi sociali e la non autosufficienza, seppur lontani dalla principale richiesta di Anp: 80 euro mensili per le pensioni basse.

«Abbiamo ottenuto un primo risultato positivo nella direzione auspicata, grazie all’iniziativa dell’ANP Cia – (petizione di 100.000 firme; di cui 13.500 in Toscana, e presentazione al Parlamento ed al Governo), dopo ben nove anni di impoverimento delle pensioni e di totale assenza della questione dal dibattito politico-istituzionale» sottolinea l’Anp Toscana.

Inoltre – aggiunge Anp Toscana -, le norme che rendono possibile il pensionamento anticipato, sebbene condizionato, aprono, l’effettiva possibilità di correggere la “Legge Fornero” superando l’allungamento dell’età pensionabile legato alla cosiddetta aspettativa di vita per tutte le categorie di lavoratori e quindi anche in prospettiva per gli agricoltori. «Noi – sottolinea Anp – continueremo l’iniziativa per consolidare una nuova stagione positiva per i pensionati attraverso: importi minimi di pensione pari agli standard europei, (40% del reddito medio nazionale, ovvero 650 euro mensili); l’armonizzazione del carico fiscale sulle pensioni con quello del lavoro dipendente e la loro indicizzazione con parametri più aderenti ai consumi degli anziani».

Infine, l’Anp Cia Toscana auspica che si ricomponga un clima politico più disteso, in quanto condizione indispensabile per discutere dei problemi veri delle persone in particolare degli anziani che continuano a vivere condizioni di disagio sociale enorme a causa della crisi che in questi anni ha aggravato le situazioni soprattutto nella carenza di servizi nelle aree rurali e montane del paese.

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