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PISA – Dodici ore di intervento, dodici ore di battaglia dentro una sala operatoria dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana per salvare una donna, in bilico tra la vita e la morte a seguito di una complicanza. Intorno al tavolo, un’intera squadra: neurochirurghi, chirurghi d’urgenza, anestesisti-rianimatori, neuroradiologi, infettivologi, riabilitatori.

Dopo un precedente intervento fuori regione, la paziente aveva iniziato a sentire dolori insopportabili, a perdere la capacità di camminare e persino di restare in piedi. La febbre alta non lasciava tregua. Gli esami non lasciavano dubbi: un’infezione alla colonna vertebrale stava divorando le vertebre. La donna per mesi aveva cercato soluzioni in giro per l’Italia, ricevendo solo terapie antibiotiche che non riuscivano a fermare il male, ormai diffuso a tutto l’organismo.

Restava una sola possibilità: rimuovere le vecchie protesi, eliminare il focolaio dell’infezione e ricostruire, letteralmente, la colonna. Un intervento ad altissimo rischio e complessità, per il quale la donna ha deciso di affidarsi alle mani dei medici pisani. Nel blocco operatorio dell’edificio 31 di Cisanello, l’équipe ha rimosso le vertebre infette e ricostruito l’impalcatura scheletrica con protesi in titanio. Oggi, a distanza di mesi, la paziente ha ripreso a camminare da sola e vive una quotidianità normale, autonoma.

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