PISA – Nel mirino della Scuola Normale di Pisa non c’è soltanto Israele, ma anche le aziende che lavorano nell’ambito degli armamenti.

Il Senato accademico ha deciso di rigettare un bando di collaborazione con il governo guidato da Benjamin Netanyahu. Rifiuto messo nero su bianco riferendosi all’articolo 11 della Costituzione con un documento nel quale la Normale “si impegna a esercitare la massima cautela e diligenza nel valutare accordi istituzionali e proposte di collaborazione scientifica che possano attenere allo sviluppo di tecnologie utilizzabili per scopi militari e alla messa in atto di forme di oppressione, discriminazione o aggressione a danno della popolazione civile, come avviene in questo momento nella striscia di Gaza e avvia le procedure per assicurare che tali principi abbiano piena espressione nei regolamenti della Scuola, integrandoli o modificandoli se necessario”.

Per fare questo “chiede al Ministero degli Affari Esteri e a quello dell’Università di assicurare alla comunità scientifica che tutti i bandi e i progetti da essi promossi per favorire la cooperazione industriale, scientifica e tecnologica con altri stati rispettino rigorosamente i principi costituzionali e di riconsiderare il Bando Scientifico 2024 emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele”.

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