Il presidente di Pitti, Gaetano Marzotto
Il presidente di Pitti, Gaetano Marzotto

Sono giorni di movimento di camion e furgoni intorno alla Fortezza da Basso di Firenze, cuore centrale dell’edizione da poco chiusasi di Pitti Immagine edizione numero 87, che però si appresta da venerdì prossimo ad ospitare Pitti Bimbo, capitolo dedicato ai più piccoli delle collezioni di moda e del ben vestire, in vista della futura estate e della parte conclusiva del 2015. In questi giorni di pausa fra un avvenimento e l’altro agenziaimpress ha incontrato il presidente di Pitti, Gaetano Marzotto, che ha fatto un bilancio della kermesse fiorentina che sembra essere tornata a nuovo splendore, con il celebre imprenditore deus ex machina della rassegna del Made in Italy all’ombra del Duomo del Brunelleschi. «È stata una dura conquista quella che siamo riusciti a fare con lo spostamento del calendario della rassegna invernale, rispetto a quanto accaduto un anno fa, ed i frutti si sono visti negli scorsi giorni – ha raccontato Gaetano Marzotto –. Uno spostamento che ha portato visitatori da ovunque in Italia, anche e soprattutto nel rispetto di un ordine nella moda che deve seguire Londra e Parigi, centrali in chiave europea nel nostro campo, e l’abbiamo fatto perché ci siamo uniti a Milano ed abbiamo finalmente fatto la settimana della moda uomo in Italia; trascinando con grande entusiasmo 1700 marchi di cui 500 stranieri e 700 italiani, del meglio del Made in Italy e del Made in the world. Questo attrae più di 20 mila buyer ogni stagione».

Il 2015 e la moda Alla presentazione di Pitti Immagine 2015 ha partecipato martedì scorso anche il viceministro dello sviluppo economico Carlo Calenda che ha promesso nuovi finanziamenti del Governo guidato da Matteo Renzi nel mondo della moda e per il Made in Italy. «Quest’anno sarà l’anno più forte da sempre per la moda italiana perché il governo ha varato un piano complessivo per il Made in Italy di 260 milioni di euro, che vuol dire sei volte in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni- ha raccontato lo stesso viceministro Calenda -. La moda è uno dei settori su cui il governo investe di più, rafforzeremo tutti gli eventi, sul modello di quanto abbiamo fatto per Pitti a giugno scorso. L’idea è quella di investire sulle fiere, sulle iniziative che hanno un valore internazionale, mettendole anche a riparo dalla concorrenza. Lo abbiamo fatto con grande successo per Pitti a giugno scorso, lo faremo con Milano e le sue sfilate d’alta moda, ognuno con un suo posizionamento. Il Governo ha fatto sistema con tutti gli attori coinvolti in questo settore, i soldi ci sono, l’anno si configura come un anno straordinario».

Pitti, motore di sviluppo per Firenze Pitti però significa soprattutto Firenze e dunque il sindaco della città, Dario Nardella ha voluto incontrare Gaetano Marzotto personalmente in Fortezza da Basso, promettendo una ristrutturazione seria del luogo principe della casa della moda nella città di cui è primo cittadino. «La strada davanti a noi è molto chiara – ha detto Dario Nardella –. Prima di tutto la nostra carta vincente e punto di forza è la Fortezza da Basso che chiama in causa il progetto di riqualificazione da 100 milioni di euro che mi auguro possa essere collegato all’eventuale organizzazione del G8 del 2017 a Firenze». «Un progetto che serve per una nuova fase straordinaria di Pitti che già sta vivendo una nuova stagione», come ha raccontato il presidente Marzotto. «L’altro pezzo di progetto che ci attende davanti a noi è la riqualificazione di tutto ciò che circonda la Fortezza da Basso ovvero la possibilità di rafforzare la sinergia fra Palazzo dei Congressi, il Palaffari, la stazione Leopolda, il teatro dell’Opera per proporre Firenze come vera e propria capitale del sistema fieristico e congressuale italiano – ha aggiunto ancora Nardella -, approfittando del fatto che grazie all’Alta velocità la nostra città è sempre di più scelta come meta per meeting ed appuntamenti nazionali ed internazionali».

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