agricoltura_5.jpg«Abbiamo la consapevolezza che il futuro è legato allo sviluppo del territorio e al rafforzamento dell’agricoltura. Il nostro settore – ancora importante in termini di PIL – è capace di dare risposte sociali ed economiche sia in termini occupazionali che di qualità della vita. Sta alla politica riconoscere il giusto valore e, in Toscana, lo abbiamo fatto insieme raggiungendo obiettivi importanti». Lo ha sottolineato Luca Brunelli, presidente Cia Toscana intervenendo al convegno organizzato dalla Cia nazionale oggi a Firenze, in Palazzo Vecchio, dal titolo “Verso il territorio come destino”.
Brunelli ha sottolineato i risultati raggiunti con la modifica del PIT che ha permesso alle aziende agricole toscane di presentarsi al futuro con la condizione della libertà di impresa, per poter diventare competitive. La Cia Toscana – ha detto – continuerà anche a livello territoriale ad invocare una fruttuosa applicazione di questa Legge.

«Quando la politica ha saputo ascoltare, tenendo alto il dialogo, si sono potute creare le condizioni per rivitalizzare l’economia in modo sostenibile – ha proseguito Brunelli -. Così non è, purtroppo, quando si parla di IMU sui terreni agricoli, un aggravio ingiusto che ancora non tiene conto delle specificità dell’agricoltura. Dobbiamo semplificare il sistema agricolo razionalizzando e accorpando gli svariati enti che lo compongono, il comparto agricolo può contribuire al sistema paese ma non possiamo chiedere ai singoli agricoltori. Le economie ottenute anche dal riordino del sistema agricolo vanno utilizzate per valorizzare il territorio rurale dando dignità ai pensionati, investendo nelle attività economiche potenziando le infrastrutture e i servizi: dagli uffici postali alle scuole, dai presidi socio – sanitari alla banda larga. In una parola ridiamo vita alle aree rurali».

L’obiettivo è quindi quello di «rimettere al centro l’agricoltura e gli agricoltori, di ricostruire una sorta di nuova alleanza fra l’economia e l’agricoltura, fra la società e gli agricoltori. Non si tratta di un’alleanza solo dal punto di vista economico o mercantilistico – ha aggiunto il presidente Cia Toscana – ma di un’alleanza di intenti, una spinta ideale che incida profondamente sulla cultura del nostro paese. Per valorizzare il territorio è strategico promuovere lo sviluppo delle aree rurali potenziandone le opportunità, dobbiamo dare quindi un forte impulso alle imprese perché possano così realizzare il loro progetto imprenditoriale. Le aziende agricole oggi sono delle vere imprese che affrontano il mercato e che dovranno e sapranno affermarsi sia su quello locale che internazionale. Per questo sono decisive le politiche agricole come quelle per giovani e donne, per l’affiancamento giovane anziano e banca della terra, ma soprattutto per Pac e Psr. Il tutto dovrà essere sostenuto da credito e semplificazione. Un obiettivo molto alto, difficile da raggiungere ma dobbiamo puntare in alto, in tema di idee e proposte anche innovative, se vogliamo dare un futuro alla nostra agricoltura e quindi alla vita in questo Pianeta».

Sul tema del territorio, ha aggiunto il presidente della Cia regionale: «Non esiste Agricoltura senza sostenibilità ambientale, ma non esisteranno più gli agricoltori senza la sostenibilità economica. E’ importante – ha concluso Brunelli – fermare il consumo di suolo fertile, ormai sempre più ridotto da insediamenti produttivi speculativi, ma anche iniziare a cambiare l’ottica con cui sono considerati gli imprenditori agricoli nella gestione del territorio. Non più ospiti in un ambiente da preservare ma custodi, per scelta e per professione, di un patrimonio unico come il territorio».

Articolo precedenteEmergenza ungulati sul tavolo del Governo. Rossi: «Non basta, servono abbattimenti»
Articolo successivoMaltempo e Imu, l’agricoltura senese in ginocchio