Pochi giorni fa le istituzioni locali e regionali avevano siglato un patto con i vertici aziendali della Whirpool italiana per rendere lo stabilimento di Siena più competitivo nella produzione di congelatori industriali. E oggi mille lavoratori italiani della multinazionale rischiano il posto.

Piano di esuberi La doccia fredda della possibilità di licenziamenti per una quota di dipendenti da ripartirsi con gli stabilimenti varesini di Comerio e Cassinetta e di Napoli e Trento è arrivata giovedì. Dalla sede centrale Whirpool negli Stati Uniti sarebbe giunta la disposizione di procedere all’attivazione di un piano di esuberi  di un migliaio di persone nelle sedi italiane. Si ipotizza che saranno 600 i licenziamenti a Varese, 180 a Napoli, circa 100 a Trento e 120 a Siena. «Ho visto l’azienda piuttosto rigida nella trattativa. E il fatto che le informazioni siano circolate solo ieri mattina non lascia molti margini di manovra. È stata una doccia fredda». Così Tiziano Franceschetti, rsu della Fim Cisl, dalle colonne di Varese News che ricorda altri momenti difficili di trattative aziendali . «Questa volta è diverso – continua il sindacalista – perché la situazione di contesto è drammatica. Pensiamo solo ai prepensionamenti e alle finestre che si allungano sempre di più. Ci vorranno le giuste misure, vedremo nel prossimo incontro con l'azienda i dettagli del piano».

Protocollo d’intesa Peccato che appena pochi giorni fa (era il 27 ottobre) la stessa multinazionale aveva siglato un altro tipo di piano con gli enti locali toscani , Provincia, Comune di Siena e Regione Toscana per «rafforzare l’economia del territorio e la competitività del sistema produttivo investendo in innovazione e riqualificando l’occupazione». Alla firma nello stabilimento di viale Toselli a Siena inaugurato a fine anni ‘70 da Aldo Moro, erano presenti  Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive della Regione, Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena, Franco Ceccuzzi, sindaco di Siena,  e Davide Castiglioni, amministratore delegato Whirlpool Europe. Chissà se Castiglioni mentre firmava questo solenne impegno, che prevede investimenti per 15 milioni di euro, era a conoscenza delle disposizioni che sarebbero giunte dalla casa madre.

Prime proteste dei lavoratori Intanto sono iniziate le prime manifestazioni di protesta dei lavoratori che questa mattina non sono entrati nella fabbrica varesina.

Nessuna preoccupazione per i senesi Intanto la FIOM CGIL di Siena chiarisce che per i dipendenti dello stabilimento senese «è stata recentemente individuata con soddisfazione la soluzione del contratto di solidarietà. Pertanto, al momento, per i lavoratori di Siena non sussistono motivi di preoccupazione dovuti a possibili licenziamenti forzosi».

La nota ufficiale dell’azienda «I tagli negli stabilimenti di Napoli e Siena sono già oggetto di un'intesa sindacale – dice l'azienda in una nota – mentre vengono formalizzati ora quelli del grande polo lombardo (che ha in tutto oltre 3mila dipendenti) e di Trento. A fronte di un difficile momento economico caratterizzato da forte inflazione, contrazione della domanda, rincaro delle materie prime e calo delle vendite, con previsione di domanda molto debole per uno o due anni si rendono necessari una serie di interventi di ristrutturazione e ridimensionamento della capacità produttiva e degli organici in linea con la realtà del mercato».

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