agricolturaLa produzione agricola toscana è stabile grazie alla tenuta delle produzioni vegetali e al rialzo delle produzioni animali (+6%), e con una crescita del 3% dell’export. Ad affermarlo è il rapporto Irpet sul sistema rurale toscano presentato oggi a Firenze. La tenuta delle produzioni vegetali, si legge nel rapporto, compensa le flessioni di silvicoltura (-3%) e pesca (-17%): le coltivazioni legnose e vitivinicole rappresentano il 70% del valore della produzione. Il 78% delle aziende agricole fa vendita diretta, e il 20% produce prodotti a denominazione d’origine. Il 5% della superficie agricola ospita coltivazioni biologiche. Nel 2012 l’occupazione è calata di quasi l’8% (i quasi 50 mila occupati sono il 3% del totale regionale), mentre la domanda di credito e’ cresciuta del 7%.

L’assessore Salvadori: «Togliere lacci e lacciuoli all’agricoltura» «Il mondo agricolo e agroindustriale può raddoppiare il proprio contributo al Pil toscano, e quindi dobbiamo contribuire a togliere lacci e lacciuoli a cominciare da tutte quelle norme pensate ritenendo l’agricoltura settore marginale e inesistente». Lo ha detto Gianni Salvadori, assessore all’agricoltura della Regione Toscana. Secondo Salvadori bisogna agire «sull’urbanistica, sulle leggi legate al paesaggio, sulle attività collegate all’igiene pubblica, su tutto quanto in questo momento è sovrabbondante e inutile». L’assessore ha posto l’accendo sull’indirizzo dei fondi europei a partire da ottobre 2014 «in relazione al mantenimento degli impegni di filiera, l’inserimento di giovani agricoltori all’interno del settore, oltre alla necessità di un credito a sostegno delle imprese agricole, tema su cui ci misureremo non solo con le banche, ma con l’intero sistema finanziario».

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